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Come creare un business plan: esempio pratico (2024)

Pubblicato: 21/09/2023, 11:18 am

Revisione di

Perché creare un business plan?

Business plan: esempio in 6 punti, 1. mission o vision, 2. offerta e proposta di valore, 3. pubblico di riferimento e potenziali clienti, 4. flussi di ricavi, canali di vendita e di marketing, 5. organizzazione, fornitori e gestione delle attività, per concludere.

Un business plan è un documento utilizzato per definire obiettivi e strategie che consentano a un’attività di raggiungere il successo. Nell’articolo che segue forniremo un semplice esempio di business plan, che copre le indicazioni essenziali per l’avvio di una piccola impresa o di un’attività in proprio: se hai intenzione di dare vita a un progetto imprenditoriale, questo esempio può rappresentare un punto di partenza per sviluppare una pianificazione più completa.

La creazione del business plan è un processo essenziale per comprendere meglio costi, incarichi, opportunità di guadagno e quali modelli di business siano più remunerativi. Non sono solo gli imprenditori alle prime armi a dover sviluppare un business plan: si tratta di un’operazione preziosa per chiunque gestisca un’attività. Un business plan può essere strutturato secondo diversi gradi di complessità, dai più basilari ai piani più dettagliati, comprensivi di ricerche di mercato, costi e previsioni sui ricavi. Che tu sia un imprenditore in proprio o abbia lanciato una startup in cerca di finanziamenti, creare un business plan ben strutturato è un passo fondamentale per avviare un’impresa .

Un business plan completo dovrebbe comprendere sei elementi chiave, illustrati in questo esempio. Il livello di approfondimento richiesto dipende principalmente dalla scelta di avviare una piccola impresa o di ricorrere a un finanziamento da parte di un investitore. Le imprese finanziate da investitori, infatti, richiedono ricerche di mercato più approfondite e dettagli operativi e finanziari a sostegno del progetto.

Inizia il tuo business plan con un resoconto conciso che racchiuda la tua idea. Questa sezione deve rispondere in modo sintetico a cinque domande fondamentali. Le risposte saranno approfondite nelle sezioni successive del nostro esempio di business plan.

  • Di cosa si occupa la tua azienda? Vendi prodotti, servizi, informazioni o un insieme di queste cose?
  • Dove si svolge l’attività? La tua attività si svolge online, in negozio, tramite dispositivi mobili o in un luogo o ambiente specifico?
  • A chi si rivolge la tua attività? Qual è il mercato di riferimento della tua azienda e che caratteristiche ha il tuo cliente ideale?
  • Perché i potenziali clienti dovrebbero considerarla? Cosa dovrebbe spingere i tuoi clienti ideali a notare la tua attività?
  • In che modo i tuoi prodotti e/o servizi si distinguono da quelli della concorrenza? Cosa dovrebbe spingere i tuoi clienti ideali a scegliere la tua attività rispetto a quella di un concorrente?

Se hai difficoltà a fornire risposte a queste domande nella sintesi del tuo business plan, non preoccuparti. Man mano che lavorerai al piano, è molto probabile che scoprirai possibili risposte a queste domande, identificando nuove opportunità per la tua idea di business.

In questa sezione del business plan, dovrai illustrare la tua offerta commerciale. È inoltre il momento di definire la tua proposta di valore, spiegando perché la tua attività potrebbe risultare preziosa per dei potenziali clienti.

Lavorando a questa parte, potresti scoprire nuove opportunità di mercato che inizialmente non avevi considerato. Per esempio, una startup specializzata in prodotti senza glutine e chetogenici potrebbe ampliare la propria proposta di valore preparando dolci personalizzati per occasioni speciali adatti a diverse preferenze alimentari.

In questa sezione identificherai il tuo pubblico di riferimento, parlando dei problemi e delle esigenze specifiche a cui il tuo prodotto o servizio può fornire risposte. Questa fase è fondamentale per sviluppare una strategia di marketing e un’offerta di prodotti.

Per farlo in modo efficace, individua un problema che il tuo target si trova ad affrontare. Per esempio, la startup specializzata in cibi senza glutine e chetogenici può rivolgersi a persone attente alla salute e alla ricerca di questi prodotti. Tuttavia, è essenziale accertarsi di rivolgersi a una base di clienti sufficientemente ampia da poter sostenere l’attività, il che potrebbe significare che dovrai offrire una varietà di prodotti da forno tradizionali insieme quelli più particolari.

La nostra economia è trainata dalle tecnologie informatiche e grazie a internet oggi le startup possono contare su molte opportunità di guadagno e raggiungere un pubblico di riferimento sempre più variegato. In questo contesto, i flussi di ricavi e i canali di vendita divengono anche strumenti di marketing: la presente sezione è dedicata a tutti questi aspetti.

Flussi di ricavi

I flussi di ricavi corrispondono ai molti modi in cui è possibile generare guadagni con la propria attività. Nel tuo business plan, elenca le fonti di entrate al momento del lancio e indica eventuali idee che consentano di ampliare l’attività in futuro.

Ad esempio, il business plan della startup specializzata in prodotti gluten free potrebbe contemplare i seguenti flussi di ricavi:

  • Vendita di prodotti: online, in negozi pop-up, all’ingrosso e (in futuro) in negozio
  • Ricavi derivanti da campagne di affiliazione: monetizzazione dei post contenenti link di affiliazione pubblicati all’interno di un blog e/o sui profili social
  • Entrate derivanti dalle inserzioni pubblicitarie: annunci pubblicitari sul sito web
  • Vendite di ebook: (in futuro) pubblicazione di ebook di ricette di dessert senza glutine e compatibili con la dieta chetogenica
  • Ricavi ottenuti grazie ai video: (in futuro) monetizzazione di un canale YouTube con video informativi sulla realizzazione di dessert senza glutine e chetogenici
  • Webinar e corsi online: (in futuro) monetizzazione di webinar orientati al coaching e corsi online dedicati a consigli e tecniche di cottura
  • Contenuti riservati ai soci: (in futuro) monetizzazione di una sezione del sito web riservata ai soci e dedicata a contenuti speciali a integrazione dei webinar e dei corsi online
  • Franchising: (in futuro) vendere l’idea di aprire forni specializzati nella realizzazione di questi prodotti di nicchia a imprenditori di franchising.

Canali di vendita

I canali di vendita consentono di generare flussi di ricavi. Questa sezione risponde anche alla domanda “dove si svolge l’attività?” contenuta nel secondo punto della vision del progetto.

Ad esempio, nel business plan della startup specializzata in prodotti senza glutine potrebbero essere indicati i seguenti canali di vendita:

  • POS: un sistema di vendita per dispositivi mobili come Shopify o Square POS per la gestione delle vendite in mobilità in contesti quali mercati, eventi e fiere
  • Piattaforma ecommerce: un negozio online come Shopify , Square o WooCommerce per le vendite al dettaglio online e gli ordini di vendita all’ingrosso
  • Canali social: post e pin con pulsanti per l’acquisto su Facebook , Instagram o Pinterest, che consentano di vendere online attraverso i propri profili
  • Negozio: una sede fisica, quando l’attività sarà cresciuta al punto di consentirti di gestire un negozio.

Di seguito elenchiamo ulteriori canali che possono fungere da fonti di reddito:

  • Ricavi derivanti da campagne di affiliazione: sezione blog sul sito di ecommerce e partner affiliati
  • Entrate derivanti dalle inserzioni pubblicitarie: annunci pubblicitari sul sito di ecommerce
  • Vendite di ebook: vendite di ebook su Amazon tramite Kindle Direct Publishing
  • Ricavi ottenuti grazie ai video: canale YouTube con monetizzazione degli annunci pubblicitari
  • Webinar e corsi online: piattaforme dedicate a corsi online e webinar che consentano di gestire la creazione di account per gli iscritti e il caricamento e la riproduzione di contenuti registrati
  • Contenuti riservati ai soci: contenuti protetti da password tramite applicazioni per la creazione di community di utenti iscritti come MemberPress.

Canali di marketing

Spesso i canali di marketing e di vendita utilizzati dalle imprese presentano forti sovrapposizioni. I video e le piattaforme online come i social media, i siti web o i blog fungono sia da strumenti di marketing che da fonti di ricavi, risultando particolarmente utili per le startup e le imprese di piccole dimensioni.

Ad ogni modo, i canali pubblicitari tradizionali come la radio, la TV, le comunicazioni dirette per posta e la carta stampata hanno mantenuto il proprio valore per molte attività e, pertanto, devono essere presi in considerazione al momento della creazione di un piano di marketing e di un budget all’interno di un business plan.

In questa sezione del nostro esempio di business plan spieghiamo come indicare la struttura, le modalità di gestione dell’azienda ed eventuali certificazioni o permessi necessari per l’avvio dell’impresa.

La startup specializzata in prodotti senza glutine potrebbe elencare alcuni punti simili ai seguenti:

  • Struttura aziendale: definizione dell’organizzazione dell’attività
  • Permessi e certificazioni: licenza per il trattamento degli alimenti e per la produzione alimentare artigianale. In alternativa, affitto di una cucina commerciale in possesso dei requisiti necessari
  • Ruoli e responsabilità: imprenditore in proprio, tutti i ruoli e le responsabilità sono in capo al titolare
  • Attività quotidiane: procurarsi gli ingredienti e cucinare tre giorni a settimana per rispondere agli ordini. Riservare del tempo agli eventi di settore, ai mercati e agli ordini dei partner all’ingrosso, se necessario. Spedire a giorni alterni gli ordini effettuati online. Aggiornare il sito web e creare post social, sul blog e contenenti link di affiliazione nei giorni in cui non vengono effettuate le spedizioni.

L’ultimo passaggio nella stesura del business plan consiste nell’elencare i costi previsti per l’avvio e la gestione dell’attività, oltre che i ricavi attesi. Grazie a strumenti gratuiti come Square e alle opportunità di marketing offerte dai social media, è possibile lanciare una startup a costi molto contenuti.

In molti casi, il costo della merce, della spedizione e dell’imballaggio, delle autorizzazioni e licenze, e della stampa dei biglietti da visita sono le uniche spese da sostenere.

Sviluppare al meglio il business plan della propria attività è un passaggio fondamentale per chi si appresta a lanciare un’impresa, ma è altrettanto importante che la fase di pianificazione non si trasformi in un ostacolo per l’avvio dell’attività.

Tieni presente, inoltre, che un business plan non è mai un documento destinato ad assumere valore definitivo. I mercati, il pubblico e le tecnologie sono in costante evoluzione, così come gli obiettivi aziendali e le strategie sviluppate per raggiungerli. Considera il tuo business plan, quindi, come un documento dinamico, soggetto a revisioni periodiche, da ampliare e modificare in risposta alle opportunità di mercato e alla crescita della tua attività.

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Krista Fabregas è una professionista esperta nell'ambito dell'ecommerce e della redazione di contenuti online. Vanta oltre vent'anni di esperienza pratica, che mette al servizio di chi desidera lanciare e far crescere società di successo nel settore tecnologico. Tra le sue competenze rientrano l'avvio e lo sviluppo di attività di ecommerce, operazioni e logistica per le PMI, piattaforme per la creazione di siti web, sistemi di pagamento, marketing multicanale e redditi da attività collaterali e programmi di affiliazione. Krista ha conseguito la laurea in Lettere presso la University of Texas di Austin e ha ricoperto posizioni apicali presso la NASA, un'azienda Fortune 100 e diverse startup digitali.

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Un business plan per un progetto web

Decidiamo di avviare un progetto web. Un nuovo sito, un e-shop, un blog aziendale, un portale. Gli esempi sono molti e tutti hanno in comune una cosa. Spenderemo soldi. Vogliamo preparare un business plan, prima di iniziare? Cos'è? Perché lo facciamo? Cosa ci scriviamo dentro? Ecco le domande alle quali tentiamo di dare una risposta con questo articolo.

Cos'è un business plan

Il business plan è un documento che riporta le informazioni economiche, una valutazione dei tempi ed i rischi di un progetto che tentiamo di avviare. Scrivo tentiamo perché normalmente il business plan si fa prima che il progetto stesso sia approvato e serve proprio per avere i dati necessari alla valutazione. Da non confondersi col piano operativo delle attività o con il preventivo dei costi, il business plan è, in sostanza, quel documento che dovrebbe consentire a chi deve decidere di entrare a far parte dei finanziatori di avere un quadro completo della nostra idea. Non dovrebbe esserci bisogno di ulteriori ragguagli. Ovviamente non è quasi mai così e spesso una riunione di presentazione e discussione è prevista sin dall'inizio.

Chi redige il business plan è solitamente il capo progetto (non il progettista, attenzione!) dell'operazione. Il destinatario del documento è quasi sempre un imprenditore, un capitano di ventura, un investitore istituzionale o privato. In sostanza, chi metterà i soldi.

Perché è importante farlo

Le motivazione per la redazione di un business plan sono molte e le indico senza ordine di importanza. Redigere il bp (d'ora in avanti lo chiamo così per evitare continue ripetizioni) ci obbliga a riflettere, mettendo ordine nelle idee ed evidenziando problemi ed ostacoli. Già solo questo motivo lo consiglierebbe. Riempiendo tutte le sezioni, si ha la necessità di comunicare con altre entità, solitamente fornitori, banche e consulenti. Eventuali problemi legati ad accordi, costi e vincoli emergono immediatamente.

Preparando il piano operativo, si avrà già un'idea della pianificazione di massima, con evidenze di vincoli temporali, inefficienze ed ostacoli. Spesso in questa fase emerge che il progetto sarà completato quando ormai non ci serve più.

Analizzando fasi, risorse coinvolte, partnership da attivare, attrezzature da usare, diventa più semplice avere un quadro dei costi, sia in termini economici, sia finanziari. Da questo secondo aspetto, diventano evidenti gli eventuali finanziamenti di cui si ha necessità.

Preparando il bp, si crea un quadro che consente di capire se costi e rischi da sostenere sono giustificati dai ritorni ed in che misura. Lavorare un anno per avere un ritorno dopo due, che porta ad un guadagno netto del 5% sul valore investito, probabilmente non ha molto senso. Dalle riunioni con le parti in causa, dal piano operativo e da quello finanziario, emergono alcuni dei rischi più importanti del progetto. Si ha la possibilità di prevedere da subito delle strade alternative, delle azioni preventive e le eventuali azioni correttive.

Quando non serve un bp? Quando abbiamo davanti a noi un progetto di un mese, di cui saremo la principale risorsa allocata e non spenderemo più di 20 mila euro. Negli altri casi, conviene sempre farlo, magari in forma più compatta.

Le sezioni principali di un business plan

Esistono appositi corsi e Master che trattano il Business Plan e questo articolo non ha certo la pretesa di essere esaustivo. Inoltre, in funzione del settore, vi sono piccole differenze nell'impostazione, anche in relazione alle consuetudini, ai valori in gioco, alla cultura che gravita sul quel mercato, ecc. Qui trattiamo di un bp per progetti web, dove i tempi non superano uno o due anni al massimo, le risorse coinvolte non sono centinaia ed i valori economici non superano il mezzo milione di euro (tutto compreso).

In particolare si pone l'accento su alcune sezioni indispensabili, senza con ciò significare che non possano esservene altre. Se avete interesse a bp completi, soprattutto per consulenze d'organizzazione, grandi progetti, ecc, val la pena di approfondire i temi con un corso o con dei libri sul tema.

Tornando al tema, le sezioni che un bp orientato a progetti web medio/piccoli dovrebbe avere sono:

  • Una sezione introduttiva che spiega l'idea ed indica le motivazioni ed i profitti orientativi attesi.
  • Un piano operativo di massima, con l'indicazione delle più importanti date cardine ed ovviamente la fine del progetto programma attuativo.
  • Un piano economico che riporti costi e ricavi, con dettaglio delle voci almeno a grandi categorie.
  • Un piano finanziario che illustri le entrate e le uscite nel tempo (tipo cash-flow) con riporti gli oneri finanziari dati dal costo del denaro (finanziamenti e prestiti).
  • Un'analisi dei rischi del progetto, sia per fatti eccezionali, sia in relazione alle risorse coinvolte, sia per gli aspetti economici.
  • Una nota integrativa che spieghi e dettagli quanto non è semplice da riportare in forma tabellare, anche con considerazioni personali dettate dall'esperienza.

Il piano operativo

Tralasciando l'introduzione, solitamente non strutturata e con scopo illustrativo di motivazioni, finalità e benefici, la prima sezione tabellare è il piano operativo. Il piano operativo riporta tutte le attività necessarie per portare il progetto a regime, per garantirne la successiva vita, le risorse coinvolte, i vincoli principali ed i cardini.

Scopo del piano operativo è fornire un quadro di come ci si muoverà nel tempo, di quando si sarà pronti, di quali possono essere i momenti critici. Il piano operativo è fatto dal capo progetto assieme ai consulenti tecnici, ai progettisti ed in generale a chi ha esperienza in materia (lui potrebbe non averne, anche se ciò non è usuale).

Utile sono un Gantt complessivo ed alcune tabelle più analitiche, sia in relazione alla programmazione sia per i costi. In sostanza, quello che si vuole è capire cosa si farà, quando e quanto costerà.

Un piano economico

Dal piano operativo si traggono le voci di costo direttamente collegate alle attività previste, si aggiungono costi fissi, consulenze, attività esterne, oneri finanziari, oneri tributari, stipendi di personale amministrativo, costi d'esercizio, ecc.

Il piano economico confronta tali costi con le ipotesi di ricavo, articolate per voci, in modo da fornire una stima del ROI (Return on Investment). I ricavi vanno motivati con analisi di mercato, interviste e altre indicazioni che possano giustificarne le stime.

Scopo del piano economico è quello che potremmo riassumere col detto "vedere se il gioco vale la candela". Altra funzione del piano economico è consentire a chi spende di capire su quali voci si gioca la partita economica. Spesso non è la cifra complessiva a preoccupare, ma le singole ripartizioni. Da questo quadro, ad esempio, può emergere la necessità di nuove alleanze, partnership, ecc.

Il piano finanziario

Stabilito quanto si spenderà, quali saranno i ricavi e quanto resterà in tasca, è importante stabilire le entrate e le uscite nel tempo, sempre suddivise sulle voci principali. Questo è lo scopo del piano finanziario.

Dato che, nella realtà, non si accumulano tutte le risorse economiche su un conto corrente per poi spenderle un po' alla volta (con questa ipotesi nessun progetto sarebbe mai approvato), occorre capire giorno per giorno quando si hanno entrate originatesi dal progetto stesso, quando servono risorse dai finanziatori, quando si hanno residui in cassa e quando invece si ha necessità di accedere a finanziamenti.

Questa parte è fondamentale e purtroppo troppo spesso trascurata. Molti progetti falliscono non perché non vi siano i soldi, ma perché non vi sono i soldi un certo giorno ed il giorno dopo non servono più.

Sul piano finanziario, ovviamente, incide il piano operativo. I due si influenzano vicendevolmente, anzi, la realizzazione del bp significa proprio reiterare tra queste due sezioni sino ad avere un punto di equilibrio.

Proprio sul piano finanziario, inoltre, si evidenzia il famoso breakeven point di cui spesso si parla. Il punto in cui le cifre spese sono pareggiate dai ricavi. Il che non vuol dire che non si spenderà più, appunto perché il cash-flow non è una riga piatta, ma piuttosto una sinusoide. Il piano finanziario mette in luce, oltre tutto, i punti di rischio economico, che poi, a maggior ragione, saranno ripresi nella sezione successiva.

Ogni progetto ha rischi di fallimento, molti dei quali sono in realtà più prevedibili di quanto si pensi. Dal piano operativo emergono avvisi, da quello finanziario se ne hanno altri. Il capo progetto, inoltre, in virtù delle sue esperienze precedenti e facendosi punto di raccolta dei consigli dei suoi principali consulenti aggiunge all'elenco ulteriori punti di rischio.

Per ogni voce deve essere indicata la motivazione, l'effetto sul progetto, l'onere economico in gioco, un percorso alternativo, un'azione preventiva ed un'azione correttiva.

Una buona analisi dei rischi è quello che purtroppo manca in molti progetti, anche perché significa esperienza, capacità di ascolto, desiderio di confronto, ottimismo preparato al peggio.

Note integrative

Vi sono cose che è difficile rappresentare con numeri e tabelle. Tutto ciò sarà presente nelle note integrative, che, inoltre, riportano opinioni del capo progetto, anche di natura personale e non dimostrabile.

Le note integrative sono come una chiacchierata fatta, senza necessariamente un filo logico. Quando possibile, sarebbe opportuno che evidenziasse motivazioni per procedere, possibili vantaggi non numerici o economici, considerazioni sull'immagine, sulla fiducia, ecc. In questa sede, inoltre, si riportano i vantaggi indiretti o non misurabili, che comunque si ritiene di voler segnalare.

Conclusione

Non è sicuramente lo schema di un business plan perfetto, ma probabilmente è quello più equilibrato in relazione alla dimensione tipica di molti progetti web seri ed alla portata di un capo progetto con un minimo di esperienza. Come al solito, tutto si può approfondire e migliorare, ma in questo caso è meglio iniziare. Cominciare a produrre un documento con queste caratteristiche, significa prendere coscienza dei propri progetti.

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Modelli di business plan semplici

By Joe Weller | 2 Aprile 2020

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In questo articolo abbiamo raccolto una serie di semplici modelli di business plan, tutti scaricabili gratuitamente in formato Word ed Excel.

In questa pagina troverete un modello di business plan di una pagina , un semplice business plan per le startup , un modello di business plan per piccole imprese , uno schema di business plan e altro ancora. Includiamo anche un esempio di business plan e i principali componenti di un business plan per aiutarvi a iniziare.

Modello di business plan semplice

Modello di business plan semplice

Scarica il modello di business plan semplice

Questo semplice modello di business plan presenta tutti gli elementi di un business plan tradizionale per aiutarvi a costruire il vostro, e offre spazio per aggiungere informazioni sui finanziamenti per le startup in cerca di fondi. È possibile utilizzare e personalizzare questo semplice modello di business plan per adattarlo alle esigenze di organizzazioni di qualsiasi dimensione.

Modello di business plan di una pagina

 Modello di piano aziendale di una pagina

Scarica il modello di business plan di una pagina

Excel | Word

Utilizzate questo business plan di una pagina per documentare le vostre idee chiave in modo organizzato. Il modello può aiutarvi a creare una visione di alto livello del vostro business plan e a renderlo facilmente leggibile per gli stakeholder. Potete usare questo piano di una pagina come riferimento per costruire un progetto più dettagliato per la vostra attività.

Per altri piani di una sola pagina, date un'occhiata a " Modelli di business plan di una sola pagina con una guida rapida "

Modello di piano d'impresa semplice da compilare

Compila semplicemente il modello di business plan vuoto

Scarica il modello di piano d'impresa semplice da compilare

Utilizzate questo modello di business plan a riempimento di spazi vuoti come guida per la costruzione del vostro business plan. Ogni sezione è precompilata con contenuti esemplificativi, con lo spazio necessario per aggiungere parole personalizzate relative al vostro prodotto o servizio.

Per ulteriori risorse gratuite e scaricabili, visitate il sito " Modelli di business plan gratuiti da compilare "

business plan semplice per l'avvio di un'impresa

Avvia il modello di piano aziendale

Scarica il modello di business plan per startup - Word

Questo modello di business plan è stato progettato pensando a un'impresa in fase di avviamento e contiene gli elementi essenziali necessari per trasmettere i dettagli chiave del prodotto o del servizio a investitori e stakeholder. Questo modello consente di organizzare tutte le informazioni e di includere un sommario esecutivo, una panoramica dell'azienda, un'analisi della concorrenza, una strategia di marketing, dati finanziari e altro ancora. Per ulteriori risorse, visitate " Modelli ed esempi gratuiti di business plan per startup "

Modello semplice di piano per piccole imprese

Modello di piano per piccole imprese

Scarica un semplice modello di piano per piccole imprese

Questo modello vi guida attraverso ogni componente di un piano per piccole imprese, tra cui il background dell'azienda, la presentazione del team di gestione, l'analisi del mercato, l'offerta di prodotti o servizi, un piano finanziario e altro ancora. Questo modello è dotato anche di un indice integrato per tenere in ordine il piano e può essere personalizzato per adattarsi alle vostre esigenze.

Modello di business plan Lean

Modello di business plan snello

Scarica il modello di business plan Lean

Questo modello di business plan snello è una versione ridotta di un business plan tradizionale che fornisce solo gli aspetti più essenziali. Descrivete brevemente la vostra azienda e il settore, il problema che state risolvendo, la vostra proposta di valore unico, il mercato di riferimento e le metriche chiave di performance. C'è anche spazio per elencare un calendario delle attività principali.

Modello di schema di business plan semplice

Modello di struttura del piano aziendale semplice

Scarica il modello di schema del business plan semplice

Utilizzate questo semplice schema di business plan come base per creare il vostro business plan. Questo modello contiene 11 sezioni, tra cui un frontespizio e un indice, che illustra in dettaglio ciò che ogni sezione dovrebbe trattare in un business plan tradizionale. Semplificate o ampliate questo schema per creare le basi di un business plan adatto alle vostre esigenze aziendali.

Modello semplice di pianificazione aziendale con cronologia

Modello di pianificazione aziendale semplice con sequenza temporale

Scarica un semplice modello di pianificazione aziendale con una linea temporale

Questo modello funge anche da piano di progetto e da calendario per monitorare i progressi nello sviluppo del business plan. Questo modello di pianificazione aziendale consente di suddividere il lavoro in fasi e offre spazio per aggiungere compiti e date chiave per ogni attività. Riempite facilmente le celle in base alle date di inizio e fine per creare una linea temporale visiva e per garantire che il vostro piano rimanga in linea.

Modello di scheda di valutazione del business plan semplice

Modello di rubrica semplice business plan

Scarica la rubrica del business plan semplice

Una volta completato il business plan, utilizzate questo modello di valutazione del business plan per valutare e assegnare un punteggio a ogni componente del piano. Questa griglia vi aiuta a identificare gli elementi del vostro piano che soddisfano o superano i requisiti e a individuare le aree in cui dovete migliorare o elaborare ulteriormente. Questo modello è uno strumento prezioso per garantire che il vostro business plan definisca chiaramente gli obiettivi, le finalità e il piano d'azione, al fine di ottenere il consenso di potenziali investitori, stakeholder e partner.

Esempio di business plan di base

 Modello di esempio di piano aziendale di base

Scarica un esempio di business plan di base

Questo esempio di business plan serve come esempio di un business plan di base che contiene tutti i componenti tradizionali. L'esempio fornisce un modello di come potrebbe essere un business plan per un'attività fittizia di food truck. Fate riferimento a questo esempio per sviluppare il vostro business plan.

Per ulteriori risorse a sostegno degli sforzi di pianificazione aziendale, consultate " Modelli gratuiti di pianificazione strategica "

Componenti principali di un business plan

Gli elementi da includere nel business plan dipendono dall'offerta di prodotti o servizi, nonché dalle dimensioni e dalle esigenze dell'azienda.

Di seguito sono riportati i componenti di un business plan standard e i dettagli da includere in ciascuna sezione:

  • Nome della società e informazioni di contatto
  • Indirizzo del sito web
  • Il nome dell'azienda o dell'individuo che visualizza la presentazione
  • Indice dei contenuti
  • Background e finalità dell'azienda
  • Dichiarazione di missione e visione
  • Introduzione del team di gestione
  • Offerte di prodotti e servizi principali
  • Clienti e segmenti target
  • Piano di marketing
  • Analisi della concorrenza
  • Proposta di valore unica
  • Piano finanziario (e requisiti, se applicabile)
  • Panoramica dell'azienda e del settore
  • Cronologia storica della vostra attività
  • Le offerte e il problema che risolvono
  • Alternative attuali
  • Vantaggio competitivo
  • Dimensioni del mercato
  • Segmento/i di mercato target
  • Volume e valore delle vendite previsti rispetto alla concorrenza
  • Differenziazione dalla concorrenza
  • Strategia di prezzo
  • Canali di marketing
  • Piano promozionale
  • Metodi di distribuzione
  • Struttura giuridica dell'azienda
  • Nomi dei fondatori, dei proprietari, dei consulenti, ecc.
  • Ruoli del team di gestione, esperienze rilevanti e piano di retribuzione
  • Requisiti del personale e piani di formazione
  • Sede fisica dell'azienda
  • Requisiti fisici aggiuntivi (ad es, magazzino, attrezzature specializzate, strutture, ecc.)
  • Flusso di lavoro della produzione
  • Materie prime e metodi di approvvigionamento
  • Conto economico previsionale
  • Prospetto dei flussi di cassa previsti
  • Bilancio previsionale
  • Analisi di break-even
  • Grafici e diagrammi
  • Ricerche di mercato e analisi della concorrenza
  • Informazioni sul vostro settore
  • Informazioni sulle vostre offerte
  • Esempi di materiali di marketing
  • Altri materiali di supporto

Suggerimenti per la creazione di un business plan

È facile sentirsi sopraffatti dal pensiero di mettere insieme un business plan. Qui di seguito troverete i migliori consigli per semplificare il processo di sviluppo del vostro piano.

  • Utilizzate un modello di business plan (potete sceglierne uno tra i tanti) o fate riferimento alla sezione precedente per creare uno schema standard per il vostro piano.
  • Modificate il vostro schema per riflettere i requisiti della vostra azienda specifica. Se utilizzate uno schema standard di business plan, eliminate le sezioni che non sono rilevanti per voi o che non sono necessarie per gestire la vostra attività.
  • Raccogliete innanzitutto tutte le informazioni attualmente in vostro possesso sulla vostra attività e poi utilizzatele per compilare ogni sezione dello schema del vostro piano.
  • Utilizzate le vostre risorse e conducete ulteriori ricerche per colmare le lacune rimanenti. (Nota: Non è necessario compilare il piano in ordine, ma il sommario esecutivo deve essere completato per ultimo, in quanto riassume i punti chiave del piano)
  • Assicuratevi che il vostro piano comunichi chiaramente la relazione tra gli obiettivi di marketing, vendita e finanziari.
  • Fornite i dettagli del vostro piano che illustrano il vostro piano d'azione strategico, con una prospettiva di tre-cinque anni.
  • Rivedete regolarmente il vostro piano con l'evolversi delle strategie e degli obiettivi.
  • Che prodotto o servizio offriamo?
  • A chi si rivolge il prodotto o il servizio?
  • Quale problema risolve la nostra offerta di prodotti o servizi?
  • Come faremo a far arrivare il prodotto o il servizio ai nostri clienti target?
  • Perché il nostro prodotto o servizio è migliore delle alternative?
  • Come possiamo superare i nostri concorrenti?
  • Qual è la nostra proposta di valore unica?
  • Quando si faranno le cose e chi è responsabile di farle?
  • Se dovete ottenere un finanziamento, come lo utilizzerete?
  • Quando devono essere pagati e quando arrivano i pagamenti?
  • Qual è lo scopo ultimo della vostra attività?
  • Quando pensate di essere redditizi?

Per individuare il tipo di business plan da scrivere e per ulteriori consigli utili, date un'occhiata alla nostra guida a scrivere un semplice business plan .

Vantaggi dell'utilizzo di un modello di business plan

Creare un business plan può richiedere molto tempo, soprattutto se non si sa da dove cominciare. Trovare il modello giusto per le vostre esigenze aziendali può essere vantaggioso per una serie di motivi.

L'utilizzo di un modello di business plan, invece di creare il piano da zero, può essere vantaggioso nei seguenti modi:

  • Permette di annotare immediatamente i propri pensieri e le proprie idee in modo organizzato
  • Fornisce una struttura che aiuta a delineare il piano
  • Risparmio di tempo e di risorse preziose
  • Aiuta a non perdere i dettagli essenziali

Limiti di un modello di business plan

Un modello di business plan può essere comodo, ma ha i suoi svantaggi, soprattutto se si utilizza un modello che non si adatta alle esigenze specifiche della vostra azienda.

Di seguito sono riportati alcuni limiti dell'utilizzo di un modello di business plan:

  • Ogni azienda è unica e ha bisogno di un business plan che la rispecchi. Un modello potrebbe non essere adatto alle vostre esigenze.
  • Un modello può limitare la collaborazione con altri membri del team su diversi aspetti dello sviluppo del piano (team di vendita, marketing e contabilità).
  • Più file contenenti versioni diverse del piano possono essere archiviati in più di un luogo.
  • È ancora necessario creare manualmente grafici e diagrammi da aggiungere al piano per supportare la strategia.
  • Gli aggiornamenti del piano, dei fogli di calcolo e dei documenti di supporto devono essere effettuati in più punti (non è detto che tutti i documenti si aggiornino in tempo reale quando vengono apportate le modifiche).

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Business plan: Esempio pratico e modelli

  • 22 Marzo 2020
  • WEB MARKETING

business plan di un sito web

Indice dei contenuti

Esempio di business plan pratico e come crearlo

Sei un libero professionista alle prime armi e potenziali finanziatori ti hanno chiesto di preparare un business plan ma non sai da che parte cominciare. Ti dico subito che è un documento centrale per tracciare la rotta della tua impresa e calamitare, appunto, l’interesse degli investitori. Inoltre secondo l’ analisi di Journal of Business Venturing , questa guida aumenta le possibilità di crescita aziendale del 30%.

Lo so, vorresti sapere come scrivere un esempio di business plan ma non farti prendere dal panico o dall’entusiasmo. O meglio, l’entusiasmo è alla base del successo ma la calma e la conoscenza sono essenziali per acquisire una visione d’insieme e sfruttare questo strumento. Perciò, procediamo con ordine e approfondiamo come realizzare un esempio di business plan efficace.

Che cos’è business plan

Quindi metti per un attimo da parte la voglia di avere sotto mano un modello di business plan pronto all’uso e chiariamo prima qual è la sua definizione. Il business plan è un documento che descrive le caratteristiche di un progetto imprenditoriale. Questo piano di lavoro mostra come l’idea di impresa possa trasformarsi in realtà concreta.

Per raggiungere questo risultato vengono raccolte informazioni, analisi e valutazioni. Con l’aiuto di differenti metodologie e discipline. Dalle strategie, al marketing fino all’accounting. Il documento poi viene diviso due sezioni:

  • Parte descrittiva: vengono indicati il progetto imprenditoriale, il settore in cui opera l’azienda, i prodotti, il mercato di riferimento, le risorse necessarie per avviare la partenza dell’attività e la fattibilità dell’idea considerando l’ambiente esterno e interno. Inoltre, sono spiegate strategie, obiettivi, la società e i soci.
  • Parte numerica: in questo spazio sono riportati i numeri che danno concretezza all’idea di business. Qui saranno contenute proiezioni economico-finanziarie del progetto imprenditoriale. Infine, verrà illustrata la situazione patrimoniale gli investimenti da fare e la stima della redditività.

Quanto dura un business plan?

Parte da 12 mesi successivi, pianificando in via generale i successivi tre anni.

A cosa serve un business plan?

Ora che hai compreso che cos’è un business plan, facciamo luce sul perché è importante il business plan: qual è la sua utilità? Questo documento di gestione e pianificazione è una guida da seguire.

È come un faro che illumina i punti di forza e debolezza dell’azienda e dell’idea di business. Serve per scoprire il mercato di riferimento e le sue caratteristiche. È utile per impostare la strategia d’impresa e a valutare le performance.

Ti permette di capire come si muovono i principali competitor. Ma, soprattutto, è un punto di contatto per vendere la tua idea alle banche. O a chi voglia investire nell’organizzazione e sia disposto a scommettere sulla tua idea. D’altro canto, il business plan comunica serietà, affidabilità e trasparenza. In una parola, questo documento rappresenta una garanzia.

Vantaggi di avere un business plan

Pensi che la banca ti concederebbe un finanziamento se decidessi di scrivere un business plan in cui incensi la tua idea con cifre irrealistiche, magari presagendo guadagni stellari? La risposta è no.

Gli istituti di credito devono potersi fidare e non si limiteranno ad ascoltare quanto sei sicuro del tuo successo. Vogliono dati precisi, veritieri e aderenti alla realtà. Insomma, desiderano essere sicuri che l’idea di business generi guadagno.

Ecco il business plan a cosa serve, ha una duplice funzione: la prima è quella di essere è un vademecum strutturato del progetto imprenditoriale. Ti permette di avere sotto controllo i obiettivi di business a medio e lungo termine, scegliere le priorità, fare ipotesi. Ma non solo.

Redigere un business plan ti aiuta anche a ricordare date, scadenze, operazioni da delegare, risultati raggiunti e da raggiungere. Sì, il business plan è utile perché non è un documento statico ma dinamico. Cambia in base a variabili esterne e interne all’azienda.

La seconda funzione del documento è quella di attirare investitori. Ma a una condizione: deve essere scritto bene, supportato da una solida analisi e deve riuscire ad anticipare le domande dei potenziali investitori.

Elementi del business plan

Adesso passiamo all’azione e vediamo come si fa un business plan efficace. Sul web ci sono molti modelli di business plan gratis o a pagamento. Il mio consiglio? Prova a realizzarne uno con le tue mani. Anche se ci sono esempi di business plan già fatti.

Il motivo? Solo tu conosci a fondo la tua azienda e le esigenze. E poi potrai dare al documento quel tocco di personalità che lo renderà apprezzato dai dipendenti e appetibile per i finanziatori. Gli elementi del business plan da inserire sono:

  • Executive summary.
  • Mission dell’azienda e l’idea di business.
  • Forma giuridica dell’impresa, la sua struttura organizzativa e il team.
  • Analisi del tuo mercato di riferimento e dei competitor.
  • Descrizione dei prodotti servizi.
  • Strategie commerciali e di marketing.
  • Piano operativo.
  • Piano finanziario.

Infine, all’esempio di business plan, ti consiglio di aggiungere anche il “no disclosure agreement”. Ovvero l’accordo di riservatezza.

Quale formato scegliere? Puoi realizzare un esempio di business plan su excel, Word o in PDF. Durante la stesura cerca di essere chiaro, semplice e snello. Un modo di scrivere prolisso stanca chi legge e potrebbe confondere.

Redigere un esempio di business plan

Ma andiamo al sodo e vediamo come creare un business plan di successo e semplice da capire. In pratica, un business plan for dummies direbbero americani e inglesi. Approfondiamo le sezioni che ti ho elencato in precedenza.

Indica come si struttura il business plan. Qui sono elencate le sezioni del documento e le pagine. Con l’indice garantisci una consultazione agile.

Executive summary

In un esempio di business plan vincente non manca mai l’executive summary una sorta di riassunto in cui vengono raccontati in breve i punti più importanti del documento e l’idea di impresa. Questa parte deve saper convincere e coinvolgere.

Il fine è attirare l’attenzione degli investitori che, di solito, leggono subito questa voce. Ti suggerisco di scrivere l’executive summary quando avrai finito di impostare il business plan, così avrai le idee più chiare. Soffermati, soprattutto, su mission, obiettivi di raggiungere e i risultati finanziari che prevedi di ottenere.

Mission dell’azienda e idea di impresa

In ogni modello di business plan ed esempio troverai quest’elemento. In questa sezione devi scrivere la storia dell’impresa, come si organizza, cosa offre, quali sono i settori in cui agisce, qual è il team imprenditoriale, i punti di forza rispetto ai competitor e gli obiettivi.

Per aiutarti dai una risposta a queste domande: Chi siamo? Cosa vogliamo fare? Perché lo facciamo? Invece, l’idea di impresa è il cardine su cui si fonda l’azienda e corrisponde a un bisogno a cui sei chiamato a rispondere. Per descriverla in modo chiaro risolvi questi quesiti: cosa? A chi? Per quale motivo?

Forma giuridica dell’impresa, struttura e team

In questo campo devi evidenziare che tipo di impresa sei, se lavori da solo o in società.  Rientri nella seconda opzione? Nella realizzazione del business plan, specifica il ruolo di ciascun socio e i compiti che ognuno svolge. Il discorso è lo stesso per i collaboratori, anzi definisci anche il piano di assunzioni.

Analisi del mercato di riferimento e dei competitor

In questa parte devi dimostrare che il prodotto/servizio della tua azienda risponde alla domanda dei potenziali clienti. Ma non è tutto. In questo passaggio è bene evidenziare anche la concorrenza che offre prodotti o servizi simili ai tuoi.

Chiediti quali sono le realtà o i fattori che possono rappresentare un pericolo per l’impresa. Poi rifletti su come puoi fronteggiarli e quali sono i punti di debolezza che devi risolvere.

In ogni caso, in questa fase è meglio inserire:

  • Com’è il segmento di mercato.
  • Quali sono le leggi che ordinano il mercato.
  • Chi sono i competitor diretti e indiretti e come sono posizionati.
  • Le tendenze del settore e lo sviluppo della domanda.

Infine, evidenzia abitudini, gusti, comportamenti, provenienza geografica e sociale del target di riferimento. Per comprendere meglio chi sia il tuo potenziale acquirente puoi creare le buyer personas, un idealtipo del futuro compratore.

Descrizione del prodotto servizio

Quando decidi di fare un business plan per nuova attività, ma anche per un’organizzazione già consolidata, presta molta attenzione alla descrizione del prodotto/servizio. Sottolinea:

  • A quale domanda di mercato risponde.
  • Come è fatto (allega foto e materiale descrittivo).
  • A cosa serve.
  • Come può evolversi in futuro in base alle esigenze del target.

Poi metti in risalto gli aspetti che rendono il tuo prodotto/servizio unico rispetto agli altri offerti dalla concorrenza. Possono essere il prezzo, la qualità oppure il settore di utilizzo. Insomma, qui deve essere evidente la sua peculiarità, quel quid che spingerà i clienti a trovare il bene o il servizio irrinunciabile.

Strategie di marketing

In ogni esempio di business plan pratico viene dedicato ampio spazio alle strategie di marketing necessarie per attrarre potenziali clienti e importi, così, sul mercato. Quindi dovrai spiegare quali tecniche decidi di mettere in campo dal punto di vista: comunicativo e di promozione, come la realizzazione di un sito web o di eventuali campagne pubblicitarie , della scelta del prezzo, della distribuzione menzionando reti di vendita e accordi commerciali.

Senza dimenticare di effettuare una previsione delle vendite e del fatturato. Ed ecco che diventa necessario conoscere bene le caratteristiche del target perché devi elaborare strategie mirate e rivolte a un certo tipo di clientela che potrebbe essere interessata al tuo business.

Piano operativo

Il piano operativo di un business plan esplicita come e con quali risorse si vuole creare e sviluppare un prodotto. Senza dimenticare i processi che verranno coinvolti.

In questo spazio devi illustrare anche in che modo verrà svolta l’assistenza clienti.

Piano Finanziario

Un esempio di business plan efficace si vede dal modo in cui viene costruita questa sezione. Qui devi lasciar parlare le previsioni economico finanziarie che riguardano le performance dell’impresa. Dovrai delineare:

  • Piano del conto economico per i primi tre anni con le proiezioni dei costi fissi e variabili insieme ai ricavi previsti.
  • Le uscite finanziarie previste.
  • Da dove provengono i capitali e il loro impiego.

Accordo di riservatezza

Quando si decide di fare un esempio di business plan questo punto viene trascurato, sbagliando.

La ragione? Il “no disclosure agreement” tutela la privacy del progetto imprenditoriale, vietando la diffusione di notizie nel momento in cui viene proposto a collaboratori e finanziatori.

Questa è l’ultima delle sezioni del business plan. Qui puoi aggiungere i curriculum vitae del team, analisi di mercato, schede prodotto e preventivi.

Dove trovare modello di business plan?

Questi sono i principali consigli per scrivere un business plan per ogni tipo di attività. Dal business plan per start up a quello per ristorante. Ora voglio lasciarti alcuni modelli di business plan gratis che potrai scaricare o usare per prendere spunto così da creare il tuo documento.

  • Modello business plan per fotografo .
  • Modello business plan per idraulico .
  • Modello business plan per autorimessa .

In alternativa, puoi utilizzare software per creare modelli di business plan. Si tratta di tool gratuiti e a pagamento. Voglio suggerirtene tre:

  • SmartBusinessPlan .

Infine ti consiglio una libro su amazon molto ben fatto, sulla creazione passo passo di un business plan.

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CONSIGLI PER IL TUO BUSINESS

Come fare un business plan per il tuo business

  • Deborah Dagan Boucai
  • Tempo di lettura: 6 min

come fare un business plan

Per creare un’attività di successo non basta creare un sito web aziendale . È necessario un piano ben elaborato che ti tenga in carreggiata, anticipi gli ostacoli e funga da tabella di marcia concreta per lanciare o espandere la tua piccola impresa.

Un business plan ti permette di definire con chiarezza la tua vision aziendale e di offrire informazioni che possano incuriosire e rassicurare i potenziali investitori. Scrivere un business plan è più facile di quanto sembri.

Continua a leggere per scoprire cos’è un business plan e come realizzarlo.

Business plan cos'è?

Il business plan è un documento strategico utilizzato da piccoli e grandi imprenditori quando avviano una nuova attività. Questo piano delinea gli obiettivi e le strategie di una nuova impresa o di un’impresa in espansione, compresi la mission aziendale, il mercato target, le proiezioni finanziarie e i piani operativi.

Un business plan può attrarre potenziali partner, convincere investitori e banche ad aiutarti a reperire capitali e rappresentare una risorsa per la crescita futura. Il vantaggio maggiore è che potrai usare il tuo business plan come una tabella di marcia per organizzare e gestire la tua nuova impresa, indipendentemente dalla tipologia (ditta individuale, impresa familiare, società…).

Chi ha bisogno di un business plan?

Ogni imprenditore ha bisogno di un business plan. È uno strumento essenziale per qualsiasi persona o entità interessata ad avviare un business e prevede quanto segue:

Definire la tua vision aziendale

Chiarire il panorama del mercato e della concorrenza

Delineare la strategia di marketing

Definire la tua proposta di valore

Identificare e anticipare potenziali rischi

Cercare investimenti da banche e altre fonti

Stabilire parametri di riferimento, obiettivi e indicatori chiave di prestazione (o KPI, dall’inglese Key Performance Indicators)

Un business plan consente inoltre di valutare la redditività di un’attività prima di investirci troppo tempo o denaro. Sebbene tutte le attività di business comportino dei rischi, prendersi il tempo necessario per creare un business plan permette di attenuare le perdite ed evitare errori potenzialmente costosi.

Quando crei un business plan, è importante stabilire in anticipo i tuoi obiettivi aziendali e ritagliare del tempo da dedicare alla ricerca di mercato , all’analisi della concorrenza e allo studio della nicchia di mercato.

Come fare un business plan: differenza tra gli approcci snello e tradizionale

Esempio di Business plan tradizionale

Ci sono due tipi principali di business plan: quello tradizionale e quello snello (“lean”, in inglese).

Business plan tradizionale

Un business plan tradizionale comprende tutti i dettagli e le componenti che definiscono un’azienda e contribuiscono al suo successo. In genere si tratta di un documento di circa 30-50 pagine che comprende:

Riepilogo operativo: contiene una panoramica di alto livello di tutto ciò che è incluso nel piano. Di solito fornisce una breve introduzione dell’azienda e dei suoi obiettivi (per esempio, il tuo elevator pitch). Molti preferiscono scrivere questa sezione per ultima, dopo aver elaborato le altre parti del piano

Descrizione dell’azienda: include dettagli essenziali come il nome dell’azienda, i nomi dei fondatori, le sedi e la mission aziendale. Descrivi brevemente i servizi principali che offri (o i prodotti, se stai scrivendo un business plan per l’eCommerce), ma non scendere troppo nel dettaglio, perché approfondirai meglio l’argomento nella sezione dedicata a servizi e prodotti. Dai uno sguardo a questi utili esempi di mission aziendale offerti da Wix per trovare l’ispirazione. Dovresti anche creare una vision aziendale. Mentre la mission aziendale chiarisce lo scopo dell’azienda, la vision aziendale delinea gli obiettivi chedesideri raggiungere nel tempo

Analisi di mercato: questa sezione, una delle più ampie del business plan, prevede la realizzazione di ricerche di mercato e la stesura di conclusioni. Includi i risultati relativi ai seguenti aspetti: panorama del settore, analisi SWOT , barriere e ostacoli, nicchia di mercato e punti di forza dell’azienda

Organizzazione e gestione: fase in cui si delinea com’è strutturata l’azienda e chi ne è responsabile, compresi i fondatori, i dirigenti, i membri del consiglio di amministrazione, i dipendenti e i principali investitori. A tal fine, consigliamo di creare un layout visivo (per esempio, un organigramma) per illustrare la struttura dell’azienda

Linea di servizi o prodotti: crea una lista dettagliata sia dei prodotti che dei servizi attuali e futuri. Se stai ancora lavorando alla tua idea, crea una dichiarazione di concetto (o “concept statement”, in inglese) per descrivere la tua idea o il tuo prodotto. Dovresti anche includere una prova di concetto (PoC, dall’inglese Proof of Concept), che dimostra la fattibilità della tua idea. Se possibile, includi diagrammi, immagini del prodotto e altri elementi visivi per illustrare il ciclo di vita del prodotto

Marketing e vendite: descrivi in dettaglio il modo in cui la tua idea imprenditoriale sfocerà nella vendita e nella distribuzione delle tue offerte ai potenziali clienti. Puoi iniziare a delineare l’identità del tuo brand, che comprende i colori e i caratteri che intendi usare, la strategia di marketing e pubblicità, e i dettagli sui punti di contatto previsti per i consumatori (come il sito web, l’app mobile o il negozio fisico). Approfondisci questo aspetto e scopri come vendere online in sei semplici passaggi !

Proiezioni finanziarie e richieste di finanziamento: inserisci i bilanci d’esercizio come lo stato patrimoniale, il conto economico, il rendiconto dei flussi di cassa e la break-even analysis. Spesso un business plan include diverse pagine con proiezioni e informazioni finanziarie. Dovrai anche indicare l’entità di eventuali finanziamenti richiesti e la loro destinazione. Se hai già ottenuto dei finanziamenti, fornisci dettagli sui tuoi investimenti

Business plan snello

Un business plan snello, detto anche “lean canvas”, consiste in un quadro di problemi e soluzioni che fornisce una descrizione di alto livello della tua idea di business. Si tratta di un documento di una sola pagina che offre una panoramica di base degli aspetti essenziali della tua attività. È un ottimo modo per iniziare il business planning, poiché richiede una minore quantità di dettagli rispetto a un piano tradizionale. Questo tipo di business plan include:

Problema: quale problema risolve il tuo prodotto o servizio o quale esigenza soddisfa?

Soluzione: come intendi risolvere il problema?

Proposta unica di valore (o UVP, dall’inglese Unique Value Proposition): perché le persone dovrebbero usare il tuo prodotto o servizio piuttosto che quello di qualcun altro?

Vantaggio competitivo: cosa offri in più rispetto alle altre aziende?

Clienti: chi sono i tuoi clienti ideali?

Canali: come ti troveranno i clienti?

Indicatori chiave di prestazione: come definisci il successo? Come lo monitori e lo misuri?

Flussi di entrate: in che modo la tua attività ti permetterà di guadagnare?

Struttura dei costi: a cosa saranno destinate le tue spese (costi fissi e variabili)?

Consigli su come fare un business plan

Come dice il famoso proverbio latino, la porta è la parte più lunga di un viaggio. All’inizio, scrivere un business plan può sembrare difficile, per questo ti consigliamo di usare modelli che semplificano questa prima fase. Di seguito sono riportati alcuni suggerimenti per aiutarti a ottenere il massimo da qualsiasi modello di business plan.

Considera i tuoi obiettivi: qual è lo scopo della tua attività? Vuoi espandere il tuo business, lanciare una nuova linea di prodotti o finanziare un progetto specifico? Identificare i tuoi obiettivi ti aiuta a dare la priorità alle informazioni più importanti del tuo business plan

Compila quanto possibile: forse hai già un’idea vaga o specifica degli obiettivi che desideri perseguire con il tuo business. Esamina ogni sezione del modello e compila quanto possibile. Ti consigliamo di lasciare in bianco il riepilogo operativo e di completarlo per ultimo

Inserisci dati realistici: anche se questo documento è concepito come strumento di marketing per i potenziali investitori, non gonfiare le cifre e non fare false promesse

Fai ricerche: non c’è niente di più incentivante che acquisire informazioni sulla concorrenza e sul tuo mercato target. Se sei davvero in difficoltà, fare un po’ di ricerca può aiutarti a ritrovare la motivazione e a fornire indicazioni preziose sulla direzione della tua attività. Per esempio, se intendi avviare un’attività di architettura del paesaggio, informati sui prezzi specifici offerti nella tua zona per far risaltare i tuoi servizi e offrire opzioni potenzialmente migliori

Chiedi aiuto: confrontarsi con un amico, un mentore o un consulente è un ottimo modo per ricevere feedback e scoprire approcci o prodotti da incorporare nel tuo business plan. Anche il tuo network può darti informazioni preziose sul tuo settore e persino sui potenziali clienti. Inoltre, è gratificante poter parlare delle sfide che devi affrontare con qualcuno che capisce te e la tua visione aziendale

Ricontrolla tutto: una volta completato il modello, prenditi del tempo per pensare. Dopo uno o due giorni, rivedi il tuo business plan e assicurati che sia aggiornato. Chiedi anche ad altre persone di rivederlo, perché un altro paio di occhi può aiutarti a identificare eventuali sezioni poco dettagliate che necessitano di ulteriori spiegazioni

Nota: queste sono linee guida e non regole obbligatorie, quindi usale come meglio credi. La cosa principale da tenere a mente è che questi suggerimenti possono aiutarti a superare più facilmente il processo di pianificazione aziendale e prepararti al passo successivo (ed emozionante), ovvero il lancio della tua attività.

Una volta completato, il modello di business plan può diventare una risorsa importante per sviluppare la tua mission aziendale, scrivere proposte di business e pianificare le strategie di marketing , la distribuzione e la crescita dei tuoi prodotti e servizi.

Dopo il lancio, puoi anche analizzare la tua catena del valore per identificare i fattori chiave che generano valore per i tuoi clienti e il massimo profitto per te. Ciò consente di sviluppare un business plan più efficace che tenga in considerazione l’intera catena del valore, dalla ricerca allo sviluppo alle vendite, passando per l’assistenza ai clienti.

FAQ sui business plan

Come scrivere un business plan in modo semplice?

Il modo più semplice per scrivere un business plan è utilizzare un modello. I modelli offrono un formato strutturato e guidano l’utente nella stesura di ogni sezione, semplificando il processo per la creazione di un business plan completo.

Quali sono le 7 parti essenziali di un business plan?

È davvero necessario scrivere un business plan quando si avvia un business online?

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Come si fa un Business Plan: ecco la guida facile

Chiara C.

Se stai per creare una start up o un’impresa, allora hai bisogno di un business plan ! Ma cos’è di preciso? Beh, stiamo parlando di un documento estremamente importante perché risponde a ben quattro funzioni diverse. Prima di spiegarti come si fa un business plan , cerchiamo di chiarire di cosa si tratta e quali sono gli obiettivi di questo documento.

Ecco un breve indice di tutto ciò che tratteremo in questa guida sul business planning:

Cos’è il business plan e a cosa serve

Come fare un business plan: la struttura da seguire, come redigere un business plan: le varie parti.

  • Executive summary
  • Descrizione dell’impresa
  • Descrizione del prodotto o servizio
  • Analisi di mercato
  • Il piano di marketing
  • Il piano operativo
  • La struttura organizzativa
  • Il Piano finanziario
  • Gli allegati
  • Qualche esempio di business plan

Un business plan (o piano di business) è un documento articolato e suddiviso in sezioni che ha lo scopo di descrivere un progetto di business e di spiegare come un’idea di impresa può trasformarsi – entro un determinato periodo di tempo e seguendo determinate modalità – in un progetto d’impresa vero e proprio.

Le quattro funzioni fondamentali di un business plan sono le seguenti:

  • Descrivere l’idea imprenditoriale e la sua fattibilità
  • Impostare la strategia da seguire per il successo dell’impresa
  • Valutare le performance e l’andamento del progetto in itinere
  • Presentare l’idea imprenditoriale a potenziali investitori.

A chi serve il business plan

Un business plan è utile non solo nel caso del lancio di una start up, ma serve anche alle imprese già avviate per affrontare progetti di sviluppo (ad esempio per individuare i vantaggi che si possono ottenere realizzando un determinato progetto) oppure in caso di operazioni straordinarie come acquisizioni e fusioni.

Leggi anche: Come creare una start up

Torna all’inizio

Affrontiamo ora la questione più pratica, ossia come fare un business plan:

  • Crea un indice
  • Scrivi un executive summary efficace
  • Scrivi la descrizione dell’impresa
  • Redigi la descrizione del prodotto o servizio
  • Prepara l’analisi di mercato
  • Illustra la strategia di marketing
  • Crea il piano operativo
  • Spiega la struttura organizzativa
  • Illustra il piano finanziario
  • Prepara gli allegati

Ognuno di questi punti, che approfondiremo di seguito, rappresenterà una diversa sezione del tuo business plan.

Procediamo!

Leggi anche: Lean Canvas, il business plan per lean start up

Prima di spiegarti come si redige un business plan devi ricordare che, essendo un documento importante sia a livello interno che esterno (per la presentazione ai possibili finanziatori), deve essere scritto in modo chiaro, snello, leggibile, completo e trasparente . D’altronde, non vorrai confondere e stordire i potenziali finanziatori con un documento prolisso, confuso e graficamente brutto, no?

Detto questo, vediamo come fare un business plan con i fiocchi!

Ogni business plan si apre con un indice che elenca le varie sezioni presenti nel documento e le relative pagine a cui trovarle. Serve a rendere più semplice la consultazione (un po’ come l’indice che trovi all’inizio di questo articolo!).

2. Executive summary

L’executive summary è una sorta di sintesi che spiega brevemente qual è l’idea d’impresa e i punti chiave del documento. Dev’essere scritto in modo accattivante e chiaro poiché è la prima cosa che i potenziali finanziatori leggeranno.

Per riuscire a scrivere un executive summary efficace, ti consigliamo di redigerlo alla fine, quando avrai finito di fare il resto del business plan. In questo modo avrai le idee chiare.

3. Descrizione dell’impresa

In questa sezione dovrai descrivere l’impresa dando informazioni sulla sua tipologia, la sua storia, la sua struttura, in che settore opera, cosa offre, quali sedi ha e quali sono i suoi punti di forza rispetto alla concorrenza (ad esempio, la presenza di figure manageriali altamente esperte e qualificate, il fatto di avere una location ottima, di essere in possesso di un brevetto, ecc.). Descrivi anche quali sono gli obiettivi da raggiungere ; ricorda che devono essere realistici e realizzabili entro un periodo di tempo determinato. In questa sezione spiega anche da chi è composto il team imprenditoriale .

4. Descrizione del prodotto o servizio

In questa parte del tuo business plan devi descrivere nel dettaglio i servizi o i prodotti offerti e a quale bisogno e domanda del mercato intendono rispondere. Metti in evidenza:

  • Le caratteristiche del servizio o del prodotto (in quest’ultimo caso inserisci anche foto e materiale informativo).
  • Le possibilità d’impiego: come/in che casi può essere utilizzato?
  • Ciò che lo distingue dal prodotto/servizio offerto da altre aziende. Se possiedi un brevetto, specificalo.
  • Quali possono essere gli sviluppi futuri.

5. Analisi di mercato

Come si fa un business plan: analisi del mercato

Effettua un’approfondita analisi di mercato e descrivi:

  • Com’è segmentato
  • I trend del settore e di sviluppo della domanda
  • Quali sono le normative che regolano il mercato
  • Quali sono i tuoi competitor diretti e indiretti e come si posizionano
  • Quali sono le caratteristiche dei clienti target , le loro abitudini di consumo, lo stile di vita e le preferenze, la loro capacità di acquisto e le loro caratteristiche socio-demografiche e geografiche. In questo campo ti può essere utile creare delle buyer personas .

6. Il piano di marketing

In questa sezione del business plan devi illustrare qual è la strategia adottata per attirare e fidelizzare i clienti e per posizionarti e importi nel mercato . Nel tuo piano di marketing dovrai illustrare quali sono le scelte strategiche riguardo a:

  • Prezzo di vendita
  • Comunicazione e promozione del prodotto/servizio
  • Politiche di distribuzione (canali scelti, accordi di commercializzazione, rete di vendita).

Dopo aver stabilito queste strategie puoi effettuare una previsione della quota di mercato, delle vendite e del fatturato previsto nel periodo di tempo preso in considerazione dal tuo piano di business.

Leggi anche: Modello di business: cos’è e come sceglierlo

7. Il piano operativo

Procediamo nella spiegazione di come fare un business plan parlando della sezione dedicata al piano operativo. Questa serve a spiegare:

  • Come si vuole produrre e sviluppare il prodotto , quali risorse e processi vengono coinvolti.
  • Come si intende offrire assistenza tecnica ai clienti nella fase post-vendita, aspetto sempre più importante per la soddisfazione dei clienti e la loro fidelizzazione.

8. La struttura organizzativa

In questa sezione dovrai descrivere in modo più approfondito i profili del team manageriale (titoli di studio, esperienze, qualifiche professionali) e definire qual è il loro ruolo e funzione all’interno dell’impresa. Stabilisci anche il piano di gestione delle risorse umane , di quali figure professionali il progetto ha bisogno (competenze e funzioni) e qual è il piano di assunzioni previsto.

9. Il Piano finanziario

Come fare un business plan: il piano finanziario

Questa è la sezione più numerica del business plan, in cui fornire una proiezione realistica e dettagliata delle performance economiche e finanziarie dell’impresa.

Qui dovrai inserire:

  • Il Conto Economico preventivo per almeno 3 anni, inserendo quindi le previsioni di tutti i costi (fissi e variabili) che l’impresa dovrà affrontare e i ricavi previsti, evidenziando il risultato economico di esercizio.
  • I flussi di cassa : le uscite finanziarie previste.
  • Lo Stato patrimoniale preventivo per 3 anni (provenienza dei capitali e loro impiego).

Leggi anche: Come finanziare una startup

10. Gli allegati

Un business plan si conclude con una sezione dedicata agli allegati utili per chiarire quanto detto nelle diverse sezioni e per fornire informazioni aggiuntive. Alcuni esempi di allegati di un piano di business sono:

  • Il curriculum vitae del management
  • Le schede tecniche di prodotto
  • I dati sull’indagine di mercato
  • Eventuali preventivi da parte di fornitori

Un esempio di business plan

Abbiamo visto qual è la struttura di un business plan, come si fa e perché è importante. Ora, però, scommetto che ti piacerebbe vedere un caso pratico. A questo link puoi consultare consultare un esempio redatto dall’Università di Siena.

Bene, ora che ti abbiamo spiegato come si fa un business plan puoi metterti al lavoro. Ricorda che una volta redatto il tuo piano di business non lo devi lasciare nel dimenticatoio, anzi, questo documento va costantemente aggiornato in base ai cambiamenti interni all’azienda o delle condizioni esterne. 

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BUSINESS PLAN online

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Guida 2024 alla creazione del business plan con esempi e software., il business plan.

La nuova guida completa 2024 per fare il business plan. Seguila e riuscirai a realizzare da solo il tuo piano industriale e realizzare la tua idea imprenditoriale. Un business plan comprende di base 10 elementi: la panoramica, il sommario esecutivo; descrizione generale dell'azienda; l'opportunità; industria e mercato; la tua strategia; Il gruppo; un piano di marketing; piano operativo; piano finanziario. Un piano aziendale non renderà automaticamente un successo la tua iniziativa, ma ti aiuterà a evitare alcune cause comuni di fallimento aziendale, tra cui la sottocapitalizzazione o la mancanza di un mercato adeguato.

> Come fare un Business Plan per Startup > Guida alle Startup Innovative

Tutte le risposte sul business plan:

  • - Cos'è un Business Plan
  • - A cosa serve il Business Plan
  • - Perché fare un Business Plan
  • - Quando fare un Business Plan
  • - Cosa inserire nel Business Plan
  • - Come fare un Business Plan
  • - Esempi di Business Plan
  • - Business Plan PDF
  • - Software Business Plan Gratuito

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Il "business plan" è un documento che sintetizza i contenuti e le caratteristiche di un progetto imprenditoriale (business idea). Viene utilizzato sia per la pianificazione e gestione aziendale che per la comunicazione esterna, in particolare verso potenziali finanziatori o investitori. Da Wikipedia , l'enciclopedia libera. > Cos'è un Business Plan

cos'è un business plan

A COSA SERVE IL BUSINESS PLAN

Il business plan è fondamentale per l'avvio di una nuova impresa, lo sviluppo di un business o la realizzazione di un nuovo progetto. Serve per valutare, sotto tutti gli aspetti aziendali (patrimoniali, economici, finanziari) la bontà dell'iniziativa e in particolare la capacità di generare utili per il sostentamento dell'azienda stessa.

a cosa serve il business plan

PERCHÉ FARE UN BUSINESS PLAN

La principale ragione per realizzare un business plan è perché ci viene chiesto dall'esterno: per accedere a finanziamenti di terzi o entrate in c/capitale, per usufruire di un contributo statale. Tutti ottimi motivi! Non dimentichiamoci però che il business plan è utile e può fornire indicazioni lungo tutta la vita dell'azienda (a prescindere da nuovi assetti finanziari/patrimoniali).

perchè fare il business plan

QUANDO FARE IL BUSINESS PLAN

Il business plan è necessario per accedere a finanziamenti da parte di privati (banche) e contributi a fondo perduto (comunitari, statali, regionali, ...). Non solo: l'entrata di un nuovo socio può giustificare la realizzazione di un business plan.

quando fare il business plan

COSA INSERIRE NEL BUSINESS PLAN

Il business plan è di fatto uno standard a livello internazionale ed è composto da 10 elementi base. In ogni sezione è opportuno inserire tutte le informazioni specifiche del progetto che si intende realizzare. Non esiste un business plan generico uguale per tutti, per il semplice motivo che ogni azienda è diversa da tutte le altre.

> Cosa inserire nel business plan - Guida 2024

I 10 elementi che compongono il business plan:

  • - un sommario - executive summary
  • - descrizione del progetto
  • - presentazione generale dell'azienda
  • - opportunità
  • - industria e mercato
  • - strategia
  • - team aziendale
  • - piano di marketing
  • - piano operativo
  • - piano finanziario

COME FARE UN BUSINESS PLAN

Il business plan è composto di fatto da una sezione descrittiva supportata da elementi numerici con le proiezioni di bilancio. Quindi è essenziale utilizzare un software per la parte numerica: Excel è un ottimo strumento per realizzare il business plan.

> Video come fare un Business Plan (YouTube) > Come fare un Business Plan

Video business plan

ESEMPI DI BUSINESS PLAN

In questo sito trovi molti esempi di business plan già compilati (per startup, aziende di produzione, aziende commerciali, servizi ,...) utili come riferimento per le tue iniziative imprenditoriali.

Guida al Business Plan in PDF Download PDF

Qui puoi consultare esempi di business plan già realizzati:

  • - Business Plan Azienda Agricola
  • - Esempio Business Plan settore Plastica
  • - Business Plan per Ristorante
  • - Business Plan per Finanziamenti Bancari
  • - Business Plan per B&B e Affittacamere
  • - Business Plan per Asili Nido
  • - Business plan Azienda Vinicola
  • - Business Plan per Aziende Agricole

FAQ BUSINESS PLAN

Tutte le Risposte alle Domande più Frequenti (FAQ) sul Business Plan per la realizzazione del tuo Piano Industriale.

> Leggi le FAQ sul Business Plan

Se stai iniziando a capire come fare il Business Plan, qui puoi trovare le risposte alle domande più frequenti:

  • - business plan
  • - bilancio di previsione
  • - programmazione aziendale

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La creazione del tuo sito web, il sito come parte di un business plan

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La creazione di un sito web e di un'attività digitale a volte sembra un qualcosa alla portata di tutti , in quanto in molti casi non richiede un grande investimento di capitale per il neoimprenditore.

Ma per permettere all'investimento di performare occorre che il sito sia ben inquadrato in un business plan più ampio e che rispetti una serie di canoni tecnici.

L'obiettivo è proporre i propri prodotti e servizi ad un pubblico potenzialmente globale di clienti, ma bisogna consentire agli utenti di trovare il tuo sito, convincerli della bontà della vostra azienda e persuaderli ad acquistare beni e servizi offerti.

Vista così sembra già un'attività un pelino più complicata del semplice "mi faccio il sito" , vero? Ed è solo l'inizio.

Anche il sito web ha bisogno di un Business Plan

Tutte le attività che danno vita all'azienda vanno studiate, programmate ed eseguite per minimizzare il margine di errore e massimizzare i profitti : questo, in sintesi, lo scopo principale di un buon Business Plan .

All'interno delle attività di promozione e vendita, il sito web assume un ruolo chiave, considerando che il mercato si muove sempre più nel digitale.

Ogni imprenditore preparato sa che la sua attività non può prescindere dalle opportunità che la rete offre. Per farlo però, un sito web non va improvvisato .

L'era dell'amico che ti fa il sito a gratis, o giù di lì, non paga più. Sempre che l'abbia mai fatto.

La vetrina online della tua attività non solo va costruita rispettando rigorosamente la tua brand image, ma deve competere in un ambiente ultra performante e sempre più affollato per poter ottenere la giusta visibilità.

Parti dall'assunto che i tuoi competitor non sono degli sprovveduti, quindi se lavorare bene non è più sufficiente figurati quando potrà mai esserlo lavorare male.

Tradotto in soldoni: non basta esserci .

Immagina la prima pagina Google come la torta più ambita. Raggiungere la prima posizione, per le parole chiave inerenti la propria attività, converte il 50% in più di chi arriva secondo. Il terzo prende ancora meno e così via fino al penultimo.

Lo sapevi che l'ultima posizione in prima pagina spesso prende più visite della penultima? È un fattore da considerare!

E chi è in seconda pagina? Spesso mangia la polvere, anche se a volte immeritatamente perché possono uscire buoni contenuti ma mal presentati, tecnicamente inadeguati o poco fruibili.

Essere correttamente posizionati vuol dire mangiare la fetta più grande.

All'imprenditore di razza non serve aggiungere altro: è arrivato il momento di passare all'azione.

Leggendo di seguito potrai capire quanto realizzare un sito web altamente performante, capace di convertire e persuasivo, rappresenti un investimento anziché l'ennesima inutile spesa.

Se la tua idea è risparmiare stupidamente, è meglio non far nulla .

Il Business Plan per le attività online della tua azienda

Sul come metter su carta un Business Plan per la propria azienda, ne parliamo in un post a parte.

Ora soffermiamoci su qualche piccolo spunto per il neoimprenditore, e su quale forma mentis acquisire nella definizione della propria impresa digitale, prossima all'investimento su un nuovo sito internet:

Delinea la tua visione imprenditoriale.

Pensa a lungo termine, ad esempio in un orizzonte temporale da tre a cinque anni.

Forse la tua visione, ad esempio, è quella di vendere libri, musica e film che piacciono agli over 50? Questa visione dovrà modellare il design, i contenuti, i temi e i toni del tuo sito web, nonché gli affiliati e gli inserzionisti che puoi attirare sul tuo sito.

Sviluppa il tuo modello di business: studia i flussi di entrate della tua azienda.

Determina con precisione quali prodotti o servizi offrirai attraverso il tuo sito web.

Pensa a quale prodotto o servizio potrebbe garantire flussi di entrate alla tua attività, selezionali accuratamente e inseriscili in un foglio excel. Aggiungi una colonna dove inserirai un valore da 1 a 10 sulla vendibilità apparente , quanto tu ritieni vendibile un determinato prodotto sulla base della tua opinione ed esperienza e fallo per tutti i prodotti. A questo punto ordinali in base a tale valore, prendi quelli con un punteggio più alto e dagli priorità nell' analisi di mercato che andrai a fare.

Ti aiuterà a capire la differenza tra il mondo reale e quello che tu immagini, potresti scoprire tantissime informazioni utili.

Progetta il tuo modello per commercializzare più di un prodotto o servizio per ciascun cliente ed incoraggiare ciascuno ad essere un tuo cliente abituale, fidelizzandolo.

Determina le tue strategie di marketing.

La chiave del successo nell'avvio di un'impresa su Internet è l'elaborazione di strategie di marketing che porteranno visitatori sul tuo sito.

Ricordati che puoi utilizzare i tuoi clienti o visitatori per presentare la tua azienda ad altri potenziali clienti, soprattutto attraverso l'uso dei social network. Oggi si chiama marketing virale, un tempo era il passaparola.

La miglior forma di pubblicità in assoluto perché gratis, concreta e realmente in grado di portarti clienti e guadagni.

Considera queste azioni come il passaparola digitale per la tua azienda, crea valore attorno al tuo marchio per il singolo utente e stimolalo a diventare " Brand Ambassador " della tua attività. Interessante, vero?

Profila i tuoi concorrenti.

Potresti pensare che la tua idea sia unica, ma è molto probabile che i tuoi concorrenti stiano facendo qualcosa di simile al ciò che vorresti fare te.

Dai un'occhiata critica ai loro siti Web, alle app, ai canali sociali e alle loro strategie di marketing. Determina cosa intendi fare meglio dei tuoi concorrenti, in che modo fornirai un'esperienza complessiva superiore ai tuoi clienti, e quanto questa differenza potrebbe essere significativa nella scelta tra te e il tuo concorrente.

Profila il tuo Business Plan anche in riferimento a come si muove la concorrenza e tieni sempre presente che un prodotto migliore non garantisce una maggiore vendibilità rispetto agli altri. Sicuramente un miglior prodotto aumenta le possibilità che il cliente finale scelga te, ma devi prima raggiungere l'utente e poi convincerlo a scegliere te.

Il problema della copertura va da subito affrontato ed è fondamentale analizzare quanto i tuoi concorrenti riescano a saturare il mercato pubblicitario e gli investimenti che ne deriveranno.

Crea proiezioni finanziarie.

Se non hai un'analisi di mercato, inizia con un semplice modello di entrate che proietta il numero di visitatori e il tasso di conversione dei clienti, per ogni prodotto o servizio che offrirai.

Esegui una serie di scenari per più anni, da uno a tre ad esempio, fino ad ottenere una stima più precisa dei numeri sui quali andrai a calcolare il ROI delle tue attività sul web.

Una proiezione a breve, medio e lungo termine ti è utile anche per definire i tuoi obiettivi così da capire in tempo utile se sei sulla strada giusta o se va cambiata, o abbandonata, la rotta.

Descrivi e definisci le professionalità necessarie.

All'inizio il tuo team di gestione potrebbe essere composto solo da te, o da te e un partner o uno stretto cerchio di amici.

Ma avrai presto bisogno anche di altre risorse, come ad esempio un'azienda di digital marketing che faccia realmente performare al meglio la tua attività su Internet, o una rete di commerciali.

Definisci da subito i ruoli delle varie figure presenti e quali ambiti andranno a coprire, a questo punto prendete coscienza dei settori scoperti che dovrete esternalizzare.

Se stai considerando seriamente le opportunità offerte dalla rete, e stai pensando ad esempio a come creare il miglior sito web per la tua attività, ti troverai presto ad averne bisogno di una consulenza specifica e professionale .

Quindi anche qui: profila i tuoi collaboratori e scegli solo le agenzie di web marketing in grado di darti il giusto supporto, che sappiano cosa fare per la promozione della tua attività, e che siano in grado di trasformare la tua spesa in un investimento.

Se ti rivolgi ad un professionista esterno è perché vuoi vendere , non perché vuoi fare bella figura senza alcun ritorno. Non dimenticarlo.

Qualche piccolo suggerimento per chi sta iniziando ora

Inizia con quei prodotti e servizi che sei sicuro di poter vendere. Non sprecare preziose risorse di marketing per la sperimentazione infruttuosa, all'inizio saranno davvero poche.

Ricordati di tenere aggiornato con una cadenza precisa il tuo sito web.

La modifica frequente dei contenuti incoraggia i clienti a visitare il sito più spesso, ti sostiene sul motore di ricerca e ti consente di raggiungere nuovi risultati in termini di marketing digitale. Considera i contenuti freschi ed aggiornati come una potente strategia di marketing.

Cose da non sottovalutare

Non mettere on line il sito Web fino a quando non si sono risolti tutti i problemi tecnici legati alla velocità di caricamento pagina , o finché tutte le pagine non siano ben ottimizzate per la navigazione da mobile (sito web responsive).

Ciò garantirà una facile navigazione, condizione necessaria perché i clienti possano effettuare degli ordini sul tuo sito e affinché il motore di ricerca ti premi con un miglior posizionamento.

Assicurati che la tua pagina web permetta la piena funzionalità, si carichi velocemente, sia in grado di portare l'utente a comprare il tuo prodotto/servizio in pochi click, abbia un aspetto professionale e che tutto funzioni alla perfezione.

Se il tuo sito web non ha un aspetto o funzionalità professionale, le tue possibilità di attrarre i clienti crolleranno fin dall'inizio.

È sempre buona prassi quindi, farsi seguire da un'agenzia altamente qualificata che sappia capire la tua idea di business, valutarne le potenzialità in relazione allo scenario competitivo in cui si inserisce, e proporre la soluzione migliore all'interno di un più completo e strutturato Business Plan .

E soprattutto che sappia dirti no quando chiedi qualcosa che va contro i tuoi interessi

business plan di un sito web

Un’idea Vincente: il Business Plan

26 Lug 2017 | Articoli su Fisco, Leggi e Impresa

idea di business

Ma che cosa è il BP e perché è tanto importante?

Avere un’idea vincente è il primo passo per diventare imprenditore ma senza una chiara Vision (ciò che realmente si vuole fare) e una Mission (come far diventare l’idea una realtà) la cosa diventa un po’ complicata, ecco perché bisogna compilare il Business Plan. Il Business Plan fa capire se l’idea è fattibile e realizzabile, se farà o meno guadagnare. Parte da un’analisi di voi stessi per poi confrontarvi con il mercato di riferimento, con i vostri concorrenti e traduce tutto ciò in numeri contabili in modo da valutarvi non solo in modo idealistico ma concreto . Molti cambiano idea dopo quest’analisi, ma meglio sapere i rischi e i vantaggi economici dell’investimento prima che dopo. Serve per non ritrovarsi, dopo 5 anni, indebitati e fuori mercato. Una buona attività è capace di affrontare le difficoltà quotidiane ma deve anche sapere quali sono i suoi punti di forza e di debolezza e come può evolversi nel tempo in un mercato in continua evoluzione.

Il Business Plan

Abbiamo quindi spiegato il perché si compila un Business Plan ma come dobbiamo farlo? Il Business Plan è fatto di vari step che servono a capire chi siamo e cosa vogliamo diventare.

Struttura elementi di un Business Plan

L’azienda, la società, la sua Vision e la sua Mission

Partiamo dal concetto più importante:

  • Chi siamo: quali sono le nostre capacità ed attitudini professionali;
  • Cosa siamo: una società, un singolo…;
  • Cosa vogliamo fare (Vision);
  • Come lo faremo (Mission);

È bene essere sinceri sin dall’inizio, create una piccola sintesi di chi siete, di quello che volete fare, in quale settore volete operare, perché proprio in quel settore e perché in questo momento. Scrivete in modo semplice e senza essere troppo tecnici , perché le attività sono molteplici e le persone che si occupano delle pratiche non capiranno sempre come funzionano i vostri macchinari ma valuteranno ciò che sanno fare e come lo faranno in modo diverso dagli altri e soprattutto come vi posizioneranno rispetto agli altri concorrenti in quel mercato.

Nelle strutture bisogna specificare tutte le cose di cui necessita la vostra azienda: il locale, le attrezzature, l’hardware, il software. Tutto ciò di cui avete bisogno per iniziare e per continuare la vostra attività.

Nelle risorse vanno indicate le vostre capacità finanziarie, ovvero il capitale che avete ed intendete rischiare nell’attività . Di solito quando si richiede un finanziamento si presume che qui venga indicato anche l’importo che vi concederanno. Vanno inserite eventuali proprietà che avete a disposizione per iniziare l’attività. Non dimenticate, se li avete, dei brevetti, delle innovazioni.

Quale o quali saranno i vostri prodotti e come li produrrete , quali sono i vostri punti di forza e debolezza, cosa vi differenzia in modo positivo dagli altri venditori (competitors), siete innovativi? e come?

Una volta deciso la vostra gamma di prodotti dovete stabilire a chi venderli, vi volete rivolgere ad una platea indistinta o volete lanciarvi in una nicchia di settore , che ambito territoriale intendete servire?

Mercato e concorrenza

L’analisi del mercato di riferimento è un punto che molti trascurano, un po’ per troppa convinzione delle proprie capacità, un po’ perché si cerca sempre di essere ottimisti in queste situazioni, ma vi dico per esperienza che aprire, ad esempio, una panetteria, in un piccolo paesino turistico dove c’è una sola stradina principale e già altri due panifici, potrebbe essere una cattiva idea. Quindi analizzate bene il vostro mercato di riferimento e i vostri competitors , differenziarsi dalla massa può essere uno dei vostri punta di forza e soprattutto: i clienti vanno “coltivati”…. All’inizio entreranno per curiosità o per provare i nuovi prodotti e potrete facilmente attirarli con la pubblicità, ma poi dovrete fidelizzarli, farli contenti al punto tale che torneranno e cresceranno con voi. Ricordate una mela marcia può far marcire tutto il paniere, quindi ogni cliente va trattato bene, senza nessuna differenza, non si sa mai la fortuna da dove può arrivare.

Piano vendite

Una volta messi i punti fermi che vi permetteranno di determinare cosa, dove ed a chi vendere, eccovi pronti a redigere il piano vendite. In questa fase tradurrete in numeri l’idea e inizierete a rendervi conto di quanto potrete incassare dalla vostra attività. Il piano vendite è fondamentale perché vi consente di capire se la vostra idea è profittevole ed in che misura.

Qui bisogna indicare una delle risorse chiave di un’azienda: il personale. Potete gestire la vostra attività da soli o avete bisogno di un team? E come volete impiegarlo? Contratti a tempo indeterminato? Ci sono vantaggi e svantaggi ad assumere stabilmente delle persone ma potreste anche esternalizzare inizialmente una parte del personale ad esempio attraverso le cooperative per il lavoro. Potrei parlare del personale per ore, ma qui non è il caso, vi dirò solo che le persone non vanno valutate esclusivamente dal loro curriculum , ma dovrete essere capaci di selezionarle anche valutando le loro soft skills : le capacità personali, la voglia di lavorare, la passione che mettono nel lavoro. I migliori collaboratori sono quelli che seguono il consiglio di Confucio:

“scegli un lavoro che ami, e non dovrai lavorare neppure un giorno in vita tua.”

Fin qua è tutto molto semplice e spesso, se vi affidate ad un esperto, lui farà in modo di conoscere queste risposte direttamente da voi ma ora arriva la parte complicata:

Le scritture contabili

Tutto ciò che abbiamo detto finora, deve essere spiegato attraverso dei numeri che inseriti nelle giuste caselle dello stato patrimoniale e del conto economico vi fanno capire se avete fatto un buon lavoro o meno. Non vi preoccupate se come spesso accade alla voce “Utile” vi viene un segno negativo. Di solito il primo anno delle start up è poco redditizio. Ciò, però, non vuol dire che la vostra idea non sia un qualcosa da perseguire, vuol dire solo che dovete rivedere alcuni aspetti che fin ad adesso avete ritenuto poco meritevoli di attenzione o su cui avete puntato troppo. Bisognerà quindi rivedere alcuni dati inseriti, capire se è possibile rimandare alcune spese in futuro, o affidarsi ad un nuovo commerciale per aprire in più settori contemporaneamente. In sintesi ci vuole molta pazienza ed essere sempre pronti a rimettersi in gioco. In fin dei conti è questa l’arte di un buon imprenditore: essere sempre capaci di reinventarsi ogni giorno, accettando le sfide e considerando ogni nuovo problema un’opportunità per crescere . Dopo aver compilato lo stato patrimoniale e il conto economico siete a buon punto ma non basta sapere se la nostra idea produrrà un reddito o una perdita, dovete rimisurare tutto con il prospetto fonte impieghi per bilanciare le vostre risorse finanziare e quelle che produrrà la vostra attività con gli esborsi progettati. Questi sono dei modelli di stato patrimoniale, conto economico e fonti e impieghi che vanno riportati sul foglio Excel e lavorati. Come potete vedere una volta deciso il primo anno bisognerà traslarlo calcolandolo per altri 4 anni basandovi sempre sulle previsioni di vendita e degli investimenti che vorrete fare Per semplicità ho accorpato le macro voci, troverete gli originali direttamente sul codice civile.

Allego qui un Template Bilancio per Business Plan

Qui invece potrete trovare un esempio concreto di come dover compilare il Business Plan di un preciso bando di finanziamento di Invitalia:

http://www.invitalia.it/site/new/home/chi-siamo/area-media/notizie-e-comunicati-stampa/nuove-imprese-tasso-zero-guida-compilazione-business-plan.html

Se dopo tutto questo lavoro avrete ancora voglia di aprire la vostra nuova attività allora vi do il benvenuto nel mondo degli imprenditori e vi auguro un grosso In Bocca al Lupo!!!!

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Non si crea un’azienda dal nulla, ma bisogna sempre preventivare una fase di pianificazione. Un business plan serve per orientarsi e dovrebbe essere usato come una guida, in cui sono contenute tutte le informazioni rilevanti sul concept e i propositi aziendali, cioè quello che si vorrebbe ottenere con il proprio business negli anni successivi. Infatti, indicazioni sui finanziamenti e sulle strutture, stime sullo sviluppo, opportunità e rischi in cui ci si può imbattere nella creazione di un negozio online, sono tutte parti importanti del business plan. Ma cosa contraddistingue un business plan per uno shop online ? Ci sono delle linee guida specifiche per gli e-commerce? In questo articolo vi diamo tutte le informazioni necessarie per redigere un business plan per un e-commerce.  

Perché è necessario fare un business plan?

Il concept dell’attività, la descrizione dell’azienda, l’analisi di mercato e l’analisi della concorrenza, la strategia di marketing, l’organizzazione, finanziamenti, analisi dei rischi e delle possibilità, conclusione: l’impegno viene ripagato.

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In Italia molti imprenditori sottovalutano l’importanza di redigere un business plan, pensando che la pianificazione sia solo un aspetto secondario. Invece, ogni imprenditore dovrebbe raccogliere almeno una volta tutti i dati più importanti della propria attività riguardanti la pianificazione, la strategia e le finanze . Per questo sarebbe meglio avere tutto a portata di mano e inserire tutte le informazioni in un business plan. Ci sono molteplici motivi per cui un business plan può essere utile, come ad esempio per pianificare il budget e le tempistiche , ma anche per trovare nuovi partner ed attirare dei nuovi investitori. Anche per i partner finanziari può rivelarsi un prezioso strumento da cui partire per prendere delle decisioni.

Gli elementi di un business plan

Un business plan è il punto di partenza per avviare una qualsiasi attività , e quindi anche per una online. Ovviamente si consiglia di rivolgersi sin da subito alla propria banca o al proprio commercialista per essere guidati al meglio, specialmente se nel vostro team nessuno è un esperto finanziario e volete risparmiare tempo, evitando di incartarvi nelle lunghe pratiche burocratiche . L’imprenditore è quello che gestisce molte parti della pianificazione, ma dovrà delegare ai professionisti il piano finanziario, la gestione dei costi ed il bilancio.

Tutti i business plan sono fatti allo stesso modo: generalmente si comincia con un riassunto che mette in luce gli aspetti che verranno trattati dopo in dettaglio, per cercare di informare il lettore sui punti principali e risvegliarne l’interesse. Importanti sono ovviamente i dati principali della propria attività e prima di tutto le questioni legali del business. Tra le informazioni da inserire rientrano:

  • Nome, indirizzo dell’imprenditore e sede legale dell’azienda
  • La data di fondazione
  • Il settore in cui opera l’azienda
  • La forma giuridica
  • La struttura dell’azienda e i suoi dipendenti

Solo dopo si entra nel dettaglio. In sintesi gli elementi più importanti sono:

In ogni business plan non deve mancare il concept della vostra azienda. In poche righe bisogna riuscire a descrivere gli obiettivi e i piani dell’azienda, utilizzando un linguaggio semplice e privo di una terminologia troppo tecnica. Molti si basano sulla tecnica dell’ elevator Pitch , in cui viene presentata la propria idea in 60 secondi (il tempo che si rimane in ascensore), durante i quali devono essere esposti tutti i dati principali dell’azienda, gli obiettivi, la propria missione e la strategia che si intende utilizzare, così da convincere gli interlocutori. 

Subito dopo inizia la presentazione dell’imprenditore e del suo team. Qui si elencano tutte le competenze rilevanti , il percorso professionale e l’esperienza pregressa nel settore. Se si utilizza il business plan anche per richiedere finanziamenti o sponsorizzazioni, bisognerebbe citare le soft skills più rilevanti, come le competenze sociali, oltre che il potenziale e i valori del team. Le qualità da mettere in risalto in un e-commerce sono:

  • Le competenze tecniche , utili per la programmazione, lo sviluppo e l’installazione di un software per l’e-commerce o un CMS.
  • Le competenze di Marketing, che almeno uno degli imprenditori dovrebbe possedere per poter usare a proprio vantaggio le strategie della SEM, utili soprattutto in un business online.
  • Le competenze logiche , che confermano l’esperienza dell’imprenditore o del team nella gestione degli ordini.

Indubbiamente rilevanti sono anche le competenze finanziarie (in materia di contabilità, gestione e controllo delle risorse), le esperienze pregresse nella gestione (capacità organizzative e di leadership) o quelle giuridiche .

La definizione del target è senz’altro una parte molto importante del proprio business plan. Infatti al target si adattano molti processi successivi, come le azioni di marketing e le strategie pubblicitarie. Solo definendo il pubblico di riferimento, si riuscirà a comprendere quali saranno i propri potenziali clienti e sarà possibile partire da questa analisi per i calcoli successivi. Infatti, la presentazione dei propri prodotti al pubblico giusto è fondamentale nel commercio online.

Già nel concept dell’azienda dovrebbe essere indicato a chi si indirizza la propria offerta e distinguere tra strategie di marketing B2B e B2C. Definendo il target si cerca di rispondere a queste domande: in quale caso gli utenti potrebbero essere interessati all’offerta? Quali sono le caratteristiche dei potenziali clienti? Ci sono dei numeri esatti, degli studi o delle ricerche da prendere in considerazione? Percorrendo questa strada, si può definire in modo realistico il proprio target di riferimento.

A questo punto si descrive la posizione dell’azienda all’interno del suo settore, inserendo ad esempio le informazioni riguardanti il settore di mercato , come le normative che lo regolano e i profitti che ne derivano. I dati di mercato e le informazioni specifiche del settore devono essere attendibili e per questo è utile controllare diverse fonti come pubblicazioni annuali del MIUR, le indagini delle Camere di Commercio, riviste specializzate o anche consultare l’European Innovation Scoreboard .

Inoltre si confronta la propria situazione con quella dei concorrenti e la si studia. Spesso è solo mettendo nero su bianco le possibilità e i rischi della propria attività che emergono molti punti deboli. Se si rileva ad esempio che si opera in un settore agguerrito, dove si gioca al ribasso dei prezzi, è necessario rivalutare i prodotti che si vogliono introdurre sul mercato. Infatti, se il mercato è saturo, è conveniente puntare su una particolare strategia o trovare un’idea innovativa.

Per avere successo con il vostro business online, bisogna far conoscere il negozio e invogliare i visitatori all’acquisto. Tecnicamente si parla di “aumento del tasso di conversione” , cioè dell’aumento della percentuale di utenti che hanno non solo visitato, ma anche acquistato sul sito. Esiste un’ampia scelta di canali e tecniche pubblicitarie , ma indipendentemente da newsletter, strategie SEM, classiche tecniche pubblicitarie o flyer, il successo di uno shop online dipende da tanti altri fattori. Oltre al target, anche le competenze degli imprenditori sono importanti, mentre la pianificazione della strategia di marketing è direttamente collegata alla gestione del budget a disposizione.

I seguenti aspetti dovrebbero essere inseriti nella propria strategia di marketing :

  • canali pubblicitari
  • gestione dei prezzi
  • politica di distribuzione
  • servizi adeguati

Nel commercio online è determinante la vostra offerta e cosa ha di particolare rispetto alle altre (ad esempio dei tempi di spedizione veloci, servizio gratuito di restituzione della merce, ecc.).  Per guadagnare nuovi clienti o curare i rapporti con la clientela già esistente, oltre che le classiche strategie di marketing online e offline, sono anche da tenere in conto altri canali innovativi di distribuzione, come ad esempio i social. Infine, in un business plan completo sono comprese anche le attività di monitoraggio del marketing, gli strumenti di controllo e i dati per la misurazione del successo.

Si tratta dell’ organizzazione generale dell’azienda , dove rientrano tutti gli aspetti rilevanti sulle strutture esistenti e sulla composizione aziendale. Si dovrebbe cominciare col descrivere la struttura del personale , partendo dal vertice fino ad arrivare ai singoli dipendenti. Le qualifiche e le competenze degli imprenditori dovrebbero essere già state citate all’inizio, ma a questo punto vengono trattate in dettaglio, ordinandole all’interno della gerarchia aziendale e assegnandole alle posizioni di comando. Nella gestione del personale rientra anche la retribuzione .

Inoltre anche il marketing e la distribuzione rientrano tra i progetti di sviluppo . Particolarmente in un negozio online, i metodi di consegna rivestono un ruolo molto importante. Le questioni amministrative come la contabilità, le tasse e gli aspetti legali non vanno assolutamente dimenticati. Qui dovrebbero essere inclusi anche gli aspetti tecnici come il software per l’e-commerce o la creazione del sito.

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La creazione di un piano finanziario è la parte più impegnativa di un business plan e dovrebbe essere realizzata insieme agli esperti finanziari . Per quanto riguarda l’aspetto finanziario, sono da tenere in primo piano i costi aziendali. Ad esempio:

  • Lo sviluppo del fatturato (un piano triennale o quinquennale)
  • Il capitale iniziale necessario per avviare un’attività online
  • Informazioni sulla liquidità dell’azienda

Il piano finanziario si compone di tre parti principali:

Fabbisogno finanziario

Qui si specifica di quali mezzi finanziari si avrà bisogno nelle diverse fasi. Di questi fanno parte sia i costi per l’avvio che quelli successivi. Le domande principali sono: quali sono i mezzi necessari nella fase di creazione, per l’avvio e per la crescita dell’azienda? Se le risorse a disposizione non dovessero bastare, si integra nella pianificazione dei costi anche il capitale proveniente da terzi.

Piano fund raising

Nel piano fund raising si stabiliscono le quote del proprio capitale e di quello proveniente da terze parti. I calcoli presenti nel fabbisogno finanziario servono come base da cui partire. È ovviamente preferibile che la quota del capitale proprio sia maggiore, ma soprattutto per i grandi negozi online, dove sono previsti più compiti (per esempio l’organizzazione del magazzino), è necessario raccogliere del capitale proveniente da terze parti.

Proiezione dei flussi di cassa

Nella proiezione dei flussi di cassa si dovrebbero segnalare i pronostici di sviluppo nei prossimi 3 o 5 anni. Questo punto è importante sia per gli imprenditori che per gli investitori, per poter stimare realisticamente il futuro e le possibilità di successo dell’azienda. Tra le altre cose si comparano i profitti previsti con i costi pianificati.

business plan di un sito web

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Business plan sito e-commerce

Cosa significa fare un Business plan sito e-commerce ? Fare un Business plan sito e-commerce significa fare un calcolo dei costi per la realizzazione del sito, un calcolo dei costi della comunicazione e dell'advertising necessario per arrivare al cliente, quindi per capirne gli sbocchi e la reale fattibilità.

Dati 2019 parlano di investimenti di Amazon per 11 miliardi di dollari in pubblicità, dati 2022 parlano di investimenti di Amazon per 20 miliardi di dollari in pubblicità, quindi un'azienda prima di spendere deve avere chiaro tutto l'insieme non perché Amazon dovrebbe essere preso come riferimento commerciale, ma perché Amazon è un sito che tanti clienti usano e hanno come riferimento.

Quando un'azienda si avvicina al web dovrebbe un Business plan sito e-commerce per capire nel dettaglio i costi e fare un investimento sostenibile nel tempo.

Avere una chiara visione d'insieme permette di investire con consapevolezza, con serenità, con lungimiranza (come del resto fanno anche le grandi aziende).

Difficile fare congetture sulle potenziali vendite, difficile usare la matematica o calcolare il guadagno senza avere una chiara contestualizzazione del prodotto perché ci sono siti che hanno una conversione altissima, soprattutto quando si tratta un prodotto conosciuto e di riacquisto frequente e siti che hanno conversioni molto basse, in particolare quando il settore è pieno di concorrenza e non ci sono chiari riferimenti o il prodotto è così innovativo che serve un rodaggio iniziale per farlo conoscere e apprezzare. I tempi medi di ritorno per un sito e-commerce sono di 3 anni quindi è importante quando si parla di business plan sito e-commerce, avere un prospetto abbastanza completo per un periodo di almeno 3/5 anni (costi tecnici, seo, strategie, adv).

Step di un business plan

1) La realizzazione del sito, aspetto che sempre viene sottovalutato

2) Come si arriva al cliente (marketing)

3) Margini e marketing

4) Concorrenza e confronto con il mercato

Non si parla a caso di realizzazione del sito prima di ogni altra voce perché un Business plan sito e-commerce deve partire proprio dal prodotto concreto, prima di analizzare calcoli in percentuale di conversione, traffico e marginalità.

Si dà per scontato che l'azienda abbia un margine adeguato nella vendita di quanto propone, altrimenti meglio non perdere tempo.

Troppi siti sono on line, hanno traffico naturale o a pagamento (più facile a pagamento) ma non convertono perché la comunicazione non è adeguata al prodotto venduto.

Business plan sito e-commerce: costi tecnici di un sito

Si trova di tutto quando si cercano on line soluzioni tecniche per vendere nel web e questo fa capire che serve molta attenzione nella scelta perché la piattaforma per vendere on line è fulcro della strategia quindi serve aver chiaro

  • Gestione tecnica (chi fa cosa)
  • Costi nel tempo (manutenzione e sviluppo)
  • Personalizzazioni
  • Performance (ci sono troppi siti lenti on line) quindi hosting e ottimizzazione codice

amdweb propone sono soluzioni sviluppate dallo staff, soluzioni programmate dallo staff per dare un servizio, per avere massimo controllo, sicurezza, personalizzazione e costi chiari nel tempo. Si arriva da piattaforme open source e si hanno avuto esperienze negative quindi si è scelto di sviluppare (troppe web agency non sviluppano).

amdweb per trasparenza divide chiaramente costi tecnici, costi della realizzazione e costi strategici per permettere al cliente di capire bene cosa serve per realizzare un sito e-commerce e quantificare il singolo lavoro da fare.

amdweb parte da questo schema di lavoro, quando si parla di realizzare un sito

Aspetti tecnico strategici di un sito | amdweb.it

  • Progetto iniziale (obiettivi, aspettative, fattibilità, tempi, progress)
  • Scelta tecnica (costi nel medio lungo termine, vantaggi e differenze)
  • Realizzazione contenuti (Progetto comunicativo, progetto redazionale e stesura testi)
  • Post messa in rete (tutti gli aspetti che fanno trovare/lavorare il sito)

Aspetti economici di un sito aziendale | amdweb.it

  • Costi tecnici (piattaforma, dominio, certificati ssl, personalizzazioni e assistenza)
  • Costi realizzativi (progetti, foto, inserimento contenuti e immagini)
  • Costi grafici (grafica desktop, mobile, immagine coordinata)
  • Costi pubblicitari (come far trovare il sito? ppc, social, seo, mail marketing?)

Ogni aspetto deve essere analizzato, compreso e quantificato per parlare di business plan sito e-commerce.

Ogni sito ha la sua storia, ogni sito ha la sua strategia, ogni sito ha costi differenti, in base a come si sceglie di arrivare al cliente finale. Per parlare di business plan sito e-commerce, però, e analizzare opportunità, costi, punti di equilibrio, serve capire quanto e come quantificare i costi comunicativi.

Comunicazione intesa proprio come strategia per

  • Farsi trovare
  • Proporre quanto si vende

Il tutto parte da un'analisi di mercato che per amdweb significa

  • Analizzare le esigenze aziendali
  • Analizzare il mercato
  • Analizzare la concorrenza
  • Fare un primo prospetto economico che permetta di capire quanto serve all'azienda per avere riscontri
  • Fare un progetto redazionale
  • Scrivere i testi (quindi definire che tipo di testo si andrà a scrivere)
  • Coordinare le varie strategie (landing page per il ppc, seo per farsi trovare, condivisioni varie nei social o pagine specifiche per il mail marketing o per altri canali)

Sfruttare la seo per arrivare al cliente finale significa fare un progetto/prospetto di lavoro di diversi mesi, se non anni. La comunicazione deve essere costante e completa per parlare di vendita on line, senza contare strategie, marketing con proposte vantaggiose per il cliente.

Cosa significa fare un business plan sito e-commerce?

Dal nostro punto di vista più che calcoli di resa, prospetti di vendita e di rientro il business plan sito e-commerce deve servire per capire quanto investire , cercando di essere molto concreti (perché le grandi società spendono milioni al mese in ppc?).

Troppi siti sono lenti, senza descrizioni, difficili da navigare e si scopre che sono fatti con strumenti gratuiti, con testi fatti dalle segretarie e investono molto nel ppc, perché per ovvie ragioni, non hanno traffico.

Chi decide di fare un sito deve informarsi, deve capire l'insieme e avere la voglia di analizzare ogni costo nel medio lungo termine. Un business plan deve servire per avere consapevolezza  ma se si spera di fare un sito che vende con qualche migliaio di euro, si sbaglia di grosso; se si pensa di arrivare al cliente con ppc, senza comunicazione si sbaglia di grosso, se si pensa alla grafica più che alla sostanza, si sbaglia di grosso.

  • Sito aziendale
  • Comunicazione

Poi si possono fare calcoli per capire la resa, il punto di equilibrio ed eventuali guadagni!

  • yost.technology il servizio tecnico per fare siti vetrina, blog o siti e-commerce
  • lanewsletter.net è il servizio per creare newsletter aziendali
  • smtp dedicato il server per inviare newsletter
  • Servizio hosting dedicato
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  • Sito per...
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Come progettare un sito web: le fasi per la realizzazione passo passo

Essere presenti online, oggigiorno, è un requisito indispensabile per qualsiasi azienda. Questo discorso vale ancor più per una startup innovativa , che, proprio tramite la Rete, può trovare la strada verso il successo. Essere presenti, però, non basta: il sito di un’azienda deve essere innanzitutto professionale, sia nell’aspetto che nei contenuti. Fondamentale, poi, è riuscire a catturare e mantenere viva l’attenzione degli utenti, che per una startup rappresentano potenziali clienti, finanziatori o investitori . Ma come è possibile riuscire a fare tutto ciò?

Non è certo facile, ma stai sereno: l’approfondimento che stai leggendo, dedicato alle diverse fasi della progettazione di un sito web , è il primo di una lunga serie di articoli che potrai leggere nelle prossime settimane, tutti incentrati sui migliori modi per rendere davvero efficace un sito internet. Il primo consiglio, quindi, se ancora non l’hai fatto, è quello di iscriverti alla nostra newsletter per restare aggiornato su questo tema molto importante e delicato.

Ora, però, è il momento di entrare nel vivo della questione: come si progetta un sito web? Una risposta unica e sempre valida a questa domanda non esiste, dal momento che, per capire come progettare un sito web, è necessario prima identificare gli obiettivi da raggiungere. Riflettici bene: hai deciso che hai bisogno di un sito, ma a cosa ti serve esattamente?

Chris Anderson , direttore di Wired USA dal 2001 al 2012, una volta ha detto:

“Il web ci ha insegnato il potere dell’effetto di rete: quando connettete le persone e le idee, esse crescono”.

Nelle prossime righe troverai spunti preziosi per capire come si può crescere grazie al web.

Individuare gli obiettivi

Individuare e definire gli obiettivi che desideri raggiungere è il primo passo fondamentale per capire come progettare e realizzare un sito web davvero efficace. Su questo aspetto è subito necessaria una precisazione: la domanda sugli obiettivi ne contiene al suo interno diverse altre, che riguardano i risultati che desideri ottenere, il target (le persone) che hai intenzione di raggiungere e le risorse a tua disposizione.

Per risorse si intende, innanzitutto, il budget che sei in grado di stanziare per la progettazione del sito web (e per la sua gestione), ma anche il tempo a tua disposizione e le figure professionali di cui disponi per la progettazione, la realizzazione, la cura e l’aggiornamento del sito. Non solo: per iniziare a ragionare sul sito web che verrà devi anche valutare la quantità di illustrazioni , infografiche e contenuti video di cui disponi per renderlo completo e graficamente accattivante.

C’è, poi, un altro aspetto da considerare: il tuo sito web è un progetto isolato o fa parte di una strategia di comunicazione online più ampia che include altri canali?

Di che tipo di sito web hai bisogno?

Dagli obiettivi agli scopi il passo è breve: una volta che avrai riflettuto sui primi, infatti, ti risulteranno più chiari i secondi e potrai rispondere con più cognizione di causa alla domanda “di che tipo di sito hai bisogno?”.

Fino a questo momento, infatti, abbiamo parlato di sito web in termini generali, ma devi tenere sempre bene a mente che ne esistono di diverse tipologie, proprio in base allo scopo. Ricorda: scopi diversi portano a progettare siti web differenti, in termini di struttura, design e contenuti.

Una delle classificazioni più comuni per quanto riguarda i siti web distingue tra blog, siti corporate e siti di e-commerce (dai un’occhiata al nostro articolo dedicato ai modelli di business per e-commerce ).

I blog forniscono informazioni ai visitatori e sono siti dinamici, dal momento che al loro interno i contenuti (gli articoli) sono pubblicati e aggiornati costantemente. I blog, generalmente, sono più snelli dei classici siti e, non a caso, possono rappresentare una sezione interna a un sito web, sia esso un sito corporate o un sito di e-commerce.

Un sito corporate è il cosiddetto “sito vetrina” di un’azienda in quanto, proprio come se fosse una vetrina online, presenta l’impresa ai visitatori e potenziali clienti (o investitori). Per catturare l’attenzione di chi visita il sito è molto importante che la grafica sia moderna e accattivante. I contenuti devono essere chiari, oltre che, ovviamente, costantemente aggiornati in linea con l’evoluzione dell’azienda.

Il concetto di “vetrina online” ritorna anche nei siti di e-commerce , che mostrano i prodotti in vendita che gli utenti hanno la possibilità di acquistare all’interno dei siti stessi. I contenuti di questo tipo di siti sono aggiornati costantemente e le pagine si adattano ai bisogni e desideri dei singoli utenti, allo scopo di aumentare le vendite.

Pensare il sito lato SEO (e fondamentale farlo sin da subito)

Prima di esaminare nel dettaglio le varie fasi della progettazione di un sito web, è necessario che tu ti prenda ancora un altro po’ di tempo per una riflessione ulteriore: è assolutamente fondamentale che, fin dal primo momento in cui decidi di progettare un sito, questo sia da te pensato in modo da soddisfare i requisiti della SEO , cioè la Search Engine Optimization .

Sai di cosa stiamo parlando? Questo concetto può essere tradotto in italiano come “ ottimizzazione per i motori di ricerca ” e racchiude al suo interno tutte le strategie (on site e off site) e tecniche che servono a ottimizzare la struttura e i contenuti di un sito web e a far sì che, in questo modo, il sito possa beneficiare di un migliore posizionamento all’interno della SERP dei motori di ricerca. La SERP è la pagina dei risultati di ricerca che il motore restituisce all’utente quando quest’ultimo effettua una ricerca al suo interno.

Capirai bene che godere di una maggiore visibilità all’interno dei motori di ricerca, Google in primis, aumenta le probabilità di raggiungere i potenziali clienti e investitori e, quindi, il successo. Affinché un sito web sia ben posizionato, però, come già accennato, deve rispondere a determinati requisiti ed è bene che lo faccia fin dalla sua prima comparsa sul web.

Devi considerare, infatti, che è possibile intervenire in un secondo momento per migliorare il posizionamento di un sito web sui motori di ricerca, correggendo gli errori e adottando i più giusti accorgimenti, ma si tratta di un’operazione complicata e, soprattutto, onerosa. Per evitare di dover investire risorse supplementari importanti (in termini di tempo e soldi), quindi, è buona regola pensare fin da subito al proprio sito in ottica SEO.

Scegliere dominio, CMS e hosting

Uno dei passaggi più importanti della progettazione di un sito web (lato SEO, ma non solo) riguarda la scelta del nome di dominio . È importante che tu abbia le idee chiare su questo aspetto: stiamo parlando, in termini pratici, di ciò che appare dopo il “www” nella barra degli indirizzi (in termini più tecnici, invece, si tratta di un nome associato a un indirizzo IP fisico su Internet).

Anche nel caso del nome di dominio è fondamentale avere le idee chiare fin da subito ed evitare ripensamenti, così da non dover intervenire in un secondo momento modificandolo, con tutto ciò che di negativo questo comporta, soprattutto in termini di Brand Awareness.

Non è indispensabile (ma è consigliato) che quest’ultimo sia uguale al naming dell’azienda; più importante, invece, è che il nome di dominio sia facile da digitare e ricordare (evita numeri o trattini, che potrebbero generare confusione), che sia in grado di descrivere il business di cui l’impresa si occupa e che contenga al suo interno le parole chiave rilevanti per i motori di ricerca.

Anche la scelta dell’ estensione non va lasciata al caso: essa dipende principalmente dalla natura del business e dagli obiettivi aziendali. Tendenzialmente, le attività commerciali scelgono l’estensione “.com”, che è anche la più usata al mondo. Se hai un’attività locale puoi anche optare per l’estensione “.it”, ma tieni presente che in questa scelta devi ragionare sul medio-lungo termine e prevedere anche la possibilità che in futuro tu decida di espanderti all’estero. Un’ulteriore valida scelta a tua disposizione è l’estensione “.net”, generalmente utilizzata dalle imprese di servizi Internet (ma non solo).

Per procedure alla registrazione del dominio scelto devi inoltrare la richiesta tramite specifici organismi, chiamati registrar, dove puoi anche verificare che il nome da te scelto non sia già in uso. Nel caso in cui il nome di dominio da te scelto sia libero puoi registrarlo, pagando la commissione prevista dal servizio. Alcune società, oltre alla possibilità di registrare il nome di dominio, offrono contestualmente anche un servizio di hosting , cioè lo spazio che ospita i contenuti di un sito web e che li rende raggiungibili in Rete.

Un altro step molto importante è la scelta del CMS ( Content Management System ), cioè del sistema che ti darà la possibilità di progettare, realizzare e gestire il sito web. Ne esistono di diversi e alcuni di loro hanno un’interfaccia particolarmente facile e intuitiva e sono perciò particolarmente indicati per chi non ha grandi competenze informatiche. La scelta del CMS, però, è legata a tanti altri fattori ed è fondamentale che tu li conosca tutti. A questo argomento specifico, perciò, dedicheremo a breve un approfondimento ad hoc.

Progettare struttura e contenuti del sito

Esaurite tutte le formalità “burocratiche”, puoi ora dedicarti alla progettazione del sito web vera e propria. Da dove partire? Dalla cosiddetta alberatura (o architettura ) delle informazioni del sito, cioè dalla struttura strategica che permetterà agli utenti di muoversi all’interno del sito secondo una logica definita, chiara e intuitiva.

Progettare menu e sezioni

È importante che tu conosca alcune nozioni importanti in materia di struttura del web. Ovviamente, ogni azienda o startup è unica e ha esigenze specifiche diverse da quelle delle altre, ma devi sapere che è possibile individuare alcuni elementi essenziali che non possono mancare nella struttura di un sito web, in particolare di un sito web per startup.

Alberatura sito

Partiamo dall’” Home page ”: per una startup è fondamentale mostrare nella pagina iniziale i prodotti o servizi che fornisce, i principali vantaggi che le sue soluzioni sono in grado di offrire e le testimonianze positive di chi ha già provato i prodotti o serviz i. Tieni a mente che le informazioni principali dovrebbero essere posizionate in alto e ricorda di inserire sulla pagina diversi inviti all’azione per gli utenti, così da spingerli a navigare all’interno del sito e a stringere una relazione più solida col tuo brand .

Le altre sezioni fondamentali di un sito sono le pagine:

  • “ Chi siamo ”, per presentare la tua startup e il tuo team di professionisti a clienti e investitori;
  • “ Prodotti” o “Servizi ”, per mostrare più nel dettaglio i tuoi prodotti o servizi con informazioni complete su funzionamento, prezzo, modalità di acquisto e consegna etc.;
  • “ Contatti ”, dove elencare tutti i metodi con cui è possibile raggiungerti.

Come ulteriori “pagine di primo livello” puoi prevedere una sezione dedicata al tuo “ Portfolio ”, alle “ Pagine legali ” o al “ Blog aziendale ”. A questo proposito, ricorda di non esagerare: l’indicazione generale è quella di non progettare più di 7 “pagine di primo livello”. Se hai bisogno di aggiungere più pagine, puoi creare delle sotto pagine, ma anche in questo caso non dimenticare che la facilità di navigazione è un requisito essenziale: un utente dovrebbe trovare quello che cerca all’interno del tuo sito web in massimo 3 clic.

Pensare ai contenuti

Decise le sezioni fondamentali che andranno a definire la struttura del tuo sito web, devi ragionare sui contenuti che popoleranno le varie pagine. Per ogni sezione devi annotare i testi , le immagini , i video e gli altri contenuti che hai già e quelli che devi ancora procurarti. Non avere fretta: in fase di progettazione non c’è bisogno che tu abbia tutti i contenuti già pronti per la pubblicazione. Puoi sempre realizzarli in un secondo momento, ma l’importante è che tu abbia sempre come punto di riferimento il progetto del sito.

Per quanto riguarda i testi, detto dell’importanza dell’ottimizzazione per i motori di ricerca, puoi seguire alcune indicazioni generali: utilizza frasi brevi e semplici, adotta un tone of voice adeguato al tuo target e, soprattutto, mostra anziché raccontare (gli esempi concreti fanno più “presa” sui lettori).

Layout e bozza grafica

Anche il layout e la veste grafica del sito rivestono un ruolo fondamentale per il suo successo. Molti startupper e imprenditori commettono l’errore di esagerare con gli effetti visivi , non considerando che l’aggiunta di molti elementi grafici distrae gli utenti e appesantisce notevolmente il sito, rendendo così più complicata e lenta la navigazione.

Allo stesso modo, non dovresti utilizzare più di 2-3 colori sul tuo sito web. Una regola spessa utilizzata per un utilizzo bilanciato dei colori è la regola cosiddetta “60-30-10” (60% colore principale, 30% colore secondario e 10% colore d’accento, che dà un tocco di originalità alla pagina).

Nello scegliere i colori, però, non devi considerare solo il numero: tieni sempre bene a mente che i colori, al pari delle parole, veicolano messaggi e suscitano reazioni psicologiche in chi le guarda e possono perciò essere utili per presentare il tuo marchio e comunicare il posizionamento della tua startup, rafforzando la Corporate Identity .

Anche la scelta del font non va certo lasciata al caso: non è importante che il carattere dei tuoi testi sia particolarmente bello, ma è assolutamente fondamentale che sia di facile lettura.

Stai per avvicinarti alla fase conclusiva, quella della realizzazione del sito web, ma è molto importante arrivarci preparati. Le riflessioni teoriche fatte su struttura del sito, contenuti e veste grafica devono trovare riscontro nella pratica ed è quindi necessario introdurre i concetti di wireframe e mockup.

Il wireframe è una bozza grafica che, su carta o tramite un software online (recentemente anche con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale), mette nero su bianco lo scheletro del sito con tutti i suoi elementi strutturali.

Col mockup , invece, fai uno step ulteriore in quanto rappresenta un’istantanea del progetto del sito web che include anche la grafica, i colori e i contenuti.

Questi due passaggi ti permettono di capire cosa si può migliorare nella progettazione del sito web, ma la “prova del nove” resta la fase di test , indispensabile per accertarsi che tutti gli elementi siano nella posizione corretta all’interno del sito, che i pulsanti e i link funzionino in maniera corretta e che tutte le pagine siano perfettamente navigabili. Solo in questo caso potrai dichiarare la fase di progettazione del sito web finalmente conclusa.

Come progettare un sito web: le fasi per la realizzazione passo passo

Nicola Zanetti

Founder B-PlanNow® | Startup mentor | Startup consulting & marketing strategist | Leading startup to scaleup | Private angel investor | Ecommerce Manager | Professional trainer | Book writer

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Business Plan : Ecco un’esempio di strategia di marketing applicata al business plan aziendale, si tratta di una specie di carta d’identità dell’impresa

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Nella scrittura del Business plan Vengono Illustrati

L’impresa, Il Prodotto O Servizio, Le Tecniche Di Produzione, Le Strategie Di Vendita, Il Mercato Di Riferimento, La Gestione Delle Risorse(Umane, Strumentali, Finanziarie).

Si Chiude Questa Presentazione Con La Sintesi Dell’aspetto Economico-Finanziario, Cioè La Parte Numerica.

In Questa Seconda Parte, Si Forniscono Dati Riguardo Gli Investimenti E Il Bilancio.

Descrizione dell’azienda nel Business plan

Si deve spiegare come è nata l’organizzazione, quale sia lo stato attuale, le competenze e quindi il background che viene messo a disposizione dal team di lavoro.

Prodotti e servizi nel Business plan

A questo punto bisogna spiegare molto bene che cosa si intenda vendere ai consumatori o alle aziende a cui ci si rivolge. Del resto il risultato del lavoro dell’impresa è la creazione di ciò che si vuole immettere sul mercato, quindi bisogna chiarirlo ai finanziatori e ai partner, così che possano valutare la proposta consapevolmente.

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Impostare un business plan

Nell’impostare un business plan di questo importante documento può avvalersi dell’aiuto di alcune persone, anche esterne e dotate di specifiche competenze che saranno in grado di redarlo nel miglior modo possibile.

Esso potrebbe essere un commercialista, magari di fiducia che ci aiuta nella sua redazione e che ci guida, passo dopo passo, nella sua piena riuscita.

Gli elementi che devono essere presenti all’interno del documento sono differenti e molteplici.

La denominazione d’azienda per impostare un business plan

Questi devono essere delineati nella loro interezza ed individuate le varie risorse da utilizzare per perseguirli tutti.

Occorre, poi, elencare i punti di forza dell’azienda, ma anche quelli che si ritengono più deboli.

In questo modo si sarà più incentivati a superare questi ostacoli e a superarli attraverso l’utilizzo di diverse risorse.

Un ottimo business plan deve contenere anche la struttura finanziaria dell’azienda, il capitale sociale presente e tutti i mezzi finanziari che l’impresa utilizza.

Riportare i Mezzi di produzione nell’impostare un business plan

Ci deve essere un elenco dei fattori di produzione impiegati, come il capitale, il lavoro e tutti gli altri presenti all’interno dell’azienda.

Nell’impostare un business plan è fondamentale perché al suo interno abbiamo l’elaborazione della strategia di marketing dell’azienda.

Fondamentale per l’impresa perché determina la sua strategia di mercato.

Proprio per questo motivo è necessario che l’azienda si avvalga dell’aiuto di personale competente.

La strategia di mercato è importante, in quanto determina gli ambiti entro i quali l’azienda estende i suoi prodotti. Più il mercato è ampio e più l’azienda sarà in grado di vendere i suoi prodotti all’interno del mercato.

Definizione business plan: in questo articolo andremo a capire le basi di come funziona il business plan in definizione

Definizione di business plan

Il Business plan è uno strumento strategico, che funge da bigliettino da visita quando ci presentiamo in un istituto di credito al fine di ottenere un finanziamento a sostegno della nostra idea imprenditoriale.

Come tutti i bigliettini da visita deve essere efficace, sintetico e deve riportare le notizie importanti al fine di essere ricordati e di distinguerci dagli altri.

Dunque i nostri dati  devono essere organizzati in modo originale e personalizzato.

Pronti ai cambiamenti con un Business plan

Quando si avvia un’impresa si va incontro all’evoluzione del mercato, a ostacoli, inconvenienti e intoppi di vario genere, compresa la necessità dei consumatori di nuovi prodotti.

Meglio saper cavalcare l’onda, ma bisogna essere preparati per questo pianificano con un business plan

Struttura per fare un Business plan

Si deve stabilire se acquistare i locali in cui svolgere l’attività, se prenderli in affitto oppure lavorare online, crescendo passo a passo. Serve un capitale iniziale, bisogna fare i conti con le spese, in cui rientrano anche i beni utili a lavorare e il personale da assumere.

Nel caso si opti per un prestito finalizzato alla creazione di un fondo per l’avvio dell’attività, è bene considerare il costo per la restituzione e quindi l’impegno che si prende con l’istituto di credito nel business plan.

Descrizione del Business Plan

uno schema chiaro e conciso sulle intenzioni imprenditoriali permette una rapida valutazione del Business Plan . Occorre descrivere sinteticamente le principali qualità della proposta.

Soggetti in presentazione del Business Plan

occorre individuare le figure che si occuperanno dello sviluppo del piano di business. Meglio aggiungere sempre un breve curriculum che sottolinei le competenze specifiche dell’ imprenditore e dei suoi collaboratori. Inutile aggiungere che saranno presi maggiormente in considerazione professionisti inerenti alla materia presentata.

La parte descrittiva del business plan

Nella parte descrittiva del business plan va presentata in maniera immediata ed intuitiva l’azienda. In questo senso vanno esposti il progetto, le iniziative, la vision totale dell’impresa.

È importante racchiudere il tutto in una forma che porti alla corretta comprensione da parte del lettore che, ricordiamolo, può essere anche un cliente o un investitore o un Ente al quale l’azienda si rivolge al momento della partecipazione di un bando.

Ai piani strategici ed operativi vanno affiancati le analisi del mercato e della concorrenza e la descrizione dei prodotti o dei servizi offerti.

Per riassumere, nella parte descrittiva del business plan è bene rispettare quattro punti: l’esposizione del business e del contesto ambientale; le strategie e dove si colloca l’azienda nel settore; il piano operativo con elementi di produzione e di marketing (il cosiddetto piano d’azione e come metterlo in pratica); la struttura societaria, ovvero le risorse umane ed il management (e quindi il personale necessario per mettere in atto la produzione).

Da chi è letto il business plan

Prima di tutto la redazione del documento serve proprio a chi lo fa. Oltre alla redazione, bisogna occuparsi della lettura. Infatti il compito è utile a chi lo esegue.

a cosa, chi e perché serve capire come si fa un business plan l’analisi di mercato con le prospettive della soluzione offerta; la forma giuridica e il modello organizzativo con il team imprenditoriale; i prodotti o servizi da vendere; le strategie di marketing e un’accurata analisi economica e finanziaria.

Scrivere un Business plan: Il Business Plan È Un Documento Relativo All’azienda Che Potremmo Definire Come Una Sorta Di Vademecum.

Esso Infatti, Illustra Le Caratteristiche Di Un Progetto Imprenditoriale E Ne Dimostra La Sua Fattibilità Sia A Livello Tecnico – Produttivo, Sia Economico -Finanziario.

Può Essere Redatto Sia In Fase Di Start Up Che Nel Corso Di Piena Attivita’ Aziendale Con Peculiarità Ovviamente Diverse.

business plan a cosa serve: in questo articolo andremo a capire le basi di come funziona e a cosa serve il business plan

a cosa serve il business plan

Il business plan deve rappresentare la fotografia di noi stessi, in quanto titolari, dell’azienda, dei soci, degli operai, degli impiegati, di tutte le risorse umane che si impegnano a vincere la sfida, ossia a realizzare quanto prefissato e, dei beni prodotti e servizi offerti.

Deve fornire informazioni circa i clienti acquisiti e quelli che si intendono fidelizzare, definendo gli obiettivi e le strategie da perseguire per conquistare altri mercati.

Inoltre, il business plan deve essere capace di  fornire una sorta di visura storica, al fine di rendere tracciabile il passato dell’azienda, ossia di sapere quali operazioni hanno interessato l’azienda sin dalla sua nascita, esempio se vi sono stati  incrementi di produttività e aumenti di fatturato che hanno determinato una crescente domanda da parte di clienti di un determinato prodotto, se vi sono stati investimenti significativi in nuovi macchinari, impianti industriali o fabbricati, e se per far fronte alla richiesta è stato  assunto nuovo personale con contratti a tempo indeterminato.

Queste informazioni sono utili in quanto forniscono idee precise sulla solvibilità economico-finanziaria dell’azienda, ossia ci dicono, chiaramente, che l’azienda ha sempre adempiuto ai suoi obblighi e non versa in uno stato di difficoltà aziendale, dunque potrà onorare gli impegni assunti nei confronti degli istituti bancari per ottenere finanziamento e credito, nei confronti di investitori esterni o esteri, o enti pubblici, quali regioni, province, al fine di ottenere contributi e agevolazioni fiscali .

Il business plan è uno strumento, utile e previsionale, con il quale  l’imprenditore può controllare se le linee direttive stabilite sono adeguate al perseguimento dei risultati nel medio-lungo termine al fine di orientare le decisioni all’interno dell’azienda stessa .

Quali risorse inserire nel business plan

È necessario presentare un progetto di business plannel quale sono elencati i costi, per fattori produttivi, da impiegare nella produzione  e definire quali di questi fattori produttivi  sono già nelle disponibilità materiali dell’azienda, in termini di lavoro, capitale e know-how e quale occorre acquisire.

Occorre annotare nel business plan gli investimenti di spesa che si intendono sostenere per realizzare: opere murarie, per le quali devono essere riportate le caratteristiche costruttive dimensionali, allegando i computi metrici e individuando gli estremi che consentono l’identificazione di ciascuna opera nella planimetria generale.

Quali costi sostenere per acquistare il suolo sul quale stabilire  la propria azienda.

L’ammontare di spesa da investire per acquistare o affittare un fabbricato nel quale avviene di fatto la produzione e si esplica l’attività economica, il numero di impianti, attrezzature, macchinari e software che si presume di impiegare nell’attività .

Infine il personale occorrente nella fase di inizio attività ,  alla soddisfazione  dell’investimento,  fino all’esercizio successivo a quello di ultimazione del programma di spesa.

Inoltre devono essere ripartite, le risorse finanziarie di cui abbiamo bisogno per il nostro investimento e  di quelle che già abbiamo in nostro possesso, in fonti interne e fonti esterne. Le prime sono rappresentate dall’apporto di capitale proprio e afferiscono al capitale sociale, agli utili e ai prestiti dei soci.

Le seconde, fonti esterne, si riferiscono alle risorse finanziarie acquisite presso terzi, il capitale di debito, quali, finanziamento commerciale; debiti verso banche e istituti finanziari;  fondi pubblici ed agevolazioni finanziarie e/o fiscali.

Cosa serve per realizzare un business plan efficace

Ovviamente dovrà riportare in copertina il nome, l’indirizzo e la ragione sociale dell’azienda, oltre ai dati personali dell’imprenditore.

Il secondo elemento dovrà riguardare la descrizione del progetto, ovvero l’idea di quello che si vuole realizzare, con una descrizione dettagliata dei prodotti o dei servizi che l’azienda è destinata a fornire.Un’analisi dei materiali necessari, delle fasi di lavorazione e dei costi potranno fornire una facile individuazione dei punti di forza e di quelli critici.

business plan – finanziamento: in questo articolo andremo a capire le basi di come funziona il finanziamento business plan

la parte finanziaria del Business plan

illustrare costi, potenziali ricavi e finanziamenti necessari, indicando come e dove si reperiranno.

In questo articolo vedremo alcune considerazioni su come strutturare il lancio di un impresa con un piano strategico e il Business plan

La redazione di un piano strategico o Business plan per i propri affari, o per la brillante idea imprenditoriale che potrà cambiare radicalmente la nostra vita, non può essere affidata a sedicenti espertoni o inesperti improvvisati.

Al contrario è di vitale importanza per la riuscita di ogni azione mirata all’ottenimento di un potenziale successo, circondarsi non solo dei pareri ma dell’esperienza che solo un professionista navigato del settore può garantire.

Valutazioni finanziare dell’imprenditore attraverso il business plan

Occorre redigere  il business plan quale elemento caratterizzante ai fini della valutazione circa la fattibilità economico-finanziaria di un’iniziativa di investimento, sia che essa rappresenti l’inizio di una nuova attività, in fase di startup, sia che costituisca ampliamento della stessa.

L’imprenditore dovrà valutare se la sua idea possa essere attrattiva,  prendendo come punto di riferimento un mercato preciso in cui vuole operare, a tal fine deve condurre delle indagini, fare degli studi, fare ricerca.

Deve capire come potrebbe essere percepito il prodotto, che intende immettere su un nuovo mercato, o un nuovo servizio che  voglia offrire ai clienti, suoi potenziali acquirenti e, se lo stesso è capace di soddisfare i bisogni di tutti i consumatori o di alcuni, mediante una procedura specifica definita segmentazione della domanda.

Successivamente dovrà stabilire le modalità di produzione del bene o servizio. Occorre quantificare la domanda corrente e prevederne, in base a stime, la sua evoluzione , la sua crescita futura.

Deve stabilire il prezzo al quale offrire  il bene tenendo in considerazione la concorrenza e il lato dell’offerta , gli eventuali concorrenti già presenti  nel  mercato selezionato, se producono lo stesso bene o offrono lo stesso servizio e a quale prezzo, e  i potenziali concorrenti futuri.

Deve infine  presentare il suo progetto  a finanziatori esterni, istituti di credito, amministrazioni sovranazionali, nazionali e locali che dovranno esprimersi sull’efficacia del progetto per concedere finanziamenti o contributi.

Piano economico-finanziario strategico

Al fine di elaborare un piano economico-finanziario strategico occorre definire il nostro fabbisogno finanziario corrente, composto da capitale circolante , ossia da disponibilità liquide, crediti v/clienti e tutto ciò che è liquidità per far fronte nel breve termine a esigenze immediate, finanziato  con  passività a breve, diversamente dal fabbisogno consolidato costituito da tutto ciò che deve essere impiegato nel ciclo produttivo per più anni, ossia l’attivo immobilizzato,  quali impianti macchinari, attrezzature, veicoli.

Affinché il piano sia ottimale e in perfetto equilibrio è necessario che le disponibilità liquide utilizzate per costruire la struttura aziendale siano superiori alle spese sostenute in fattori produttivi pluriennali. Pertanto è necessario che si realizza la seguente ipotesi: attività correnti > attività immobilizzate;

Allo stesso modo è considerato piano strategico se il capitale proprio, detto anche patrimonio netto , dato dalla differenza tra le attività e le passività e di tutte le risorse interne che l’azienda dispone per potersi autofinanziare, ricorrendo a mezzi propri, è superiore  alle passività consolidate e alle passività correnti.

L’equilibrio finanziario è determinato anche dal capitale circolante netto positivo, rappresentato dalle attività correnti e le passività  correnti, infatti se dagli elementi che compongono l’attivo corrente, quali crediti verso clienti, magazzino prodotti finiti, in lavorazione e materie prime, anticipi a fornitori e dagli elementi che compongono il passivo corrente, quali, debiti verso fornitori, debiti verso dipendenti, debiti tributari, emerge una differenza positiva, l’azienda dimostra di essere in equilibrio e di riuscire a far fronte agli impegni senza utilizzare le fonti di finanziamento interno, cosicché da destinare le risorse liquide ad altre attività.

Pertanto le attività correnti sono costituite da crediti che si prevede di incassare nel breve periodo e le altre attività per le quali si prevede il realizzo nel breve termine (entro 12 mesi). Le passività correnti sono quelle per  cui si prevede l’estinzione nel nello stesso lasso di tempo.

Se il capitale circolante netto è negativo significa che il finanziamento di attività immobilizzate , esempio l’acquisto dei fattori produttivi, quali macchinari, veicoli, impianti, ect sta avvenendo con fonti a breve termine, dunque stiamo svuotando  la nostra cassa.

In questo caso il capitale circolante netto assume valore negativo e si verifica uno squilibrio finanziario.

L’impresa non è in grado di far fronte ai propri impegni di pagamento.

Quindi sarà necessario procedere ad incrementare le attività correnti e a ridurre le passività correnti.

Allo stesso modo, l’acquisto di impianti, di macchinari, di veicoli e di altri fattori produttivi destinati ad un uso pluriennale all’interno dell’azienda, dovrebbe essere effettuato con capitale di debito di lungo periodo o con capitale proprio.

Dopo aver analizzato tutti gli adempimenti, avrai sicuramente capito che i modelli di business plan sono tanti e si differenziano da caso a caso, ora per  consentirci  di consigliarti al meglio sulla strategia, da usare e mettere in pratica, per la tua attività, sia essa una nuova che una già esistente, devi mettere in pratica un buon marketing che ti consente di posizionare il tuo prodotto, di stabilire la politica di prezzi da seguire, di scegliere i canali distributivi e costruire la tua rete di vendita, nonché di adottare una politica finanziaria e commerciale  al fine di conseguire un vantaggio competitivo consolidato.

Inoltre il piano economico-finanziario strategico è un elemento chiave per acquisire credibilità e convincere la banca o altri istituti a favorirti una linea di credito privilegiata pertanto è necessario sfruttare al massimo le sue potenzialità rendendolo appetibile agli occhi dei finanziatori .

Possiamo aiutarti ad elaborarlo, iniziando ad analizzare tutti gli aspetti, partendo proprio dalla tua attività, dalla tua azienda o dalla tua idea progettuale.

Hai acnora dubbi su come rendere appetibile il Business plan per il finanziamento bancario? scrivilo nei commenti

Il business plan esempio è quel documento che racchiude tutte le aree di attività dell’azienda. In pratica si tratta di una specie di carta d’identità dell’impresa, che contiene gli obiettivi che si vogliono raggiungere e le Strategia di Marketing che si intendono adottare.

Piano finanziario nella strategia di business plan marketing

Il business plan esempio dovrà poi contenere un piano di finanziamento, con la previsione dei costi di gestione e l’individuazione delle fonti di finanziamento iniziali, se necessarie, e dell’eventuale prospetto di rimborso.

Un altro fattore molto importante all’interno di un business plan esempio è costituito dai risultati di una precedente indagine di mercato. Una volta individuato il target di pubblico e la presenza di concorrenza nel settore, l’imprenditore potrà definire il miglior sistema di distribuzione del proprio prodotto e la reale fattibilità del progetto.

Una volta effettuata l’indagine di mercato ed aver compreso quali siano le reali possibilità di riuscita del progetto, l’imprenditore potrà dipingere il profilo del suo consumatore ideale.

come fare un business plan: La strategia del business

All’interno del business plan strategico, oltre che i dettagli sul prodotto, dev’esserci anche una strategia commerciale di vendita e pubblicizzazione, ovvero quello che viene identificato dalla parola marketing.

Il marketing è quel complesso di azioni che segue la produzione e la commercializzazione del prodotto e si occupa di diffusione pubblicitaria del prodotto stesso.

Il miglior prodotto del mondo, insomma, non viene acquistato da nessuno se nessuno sa che quel prodotto esiste.

Le strategie di come fare un business plan marketing sono diverse e complesse, ma tutte mirano alla fidelizzazione.

Una volta che un cliente è stato portato ad acquistare quel prodotto, lo scopo dell’azienda è renderlo un cliente abituale, che acquista sempre quel tipo di prodotto e non si rivolge a competitor.

Nell’ambito del piano di marketing, questo si traduce normalmente in facilitazioni esplicite per i clienti affezionati, che possono spesso godere di sconti o promozioni personalizzate.

Come trovare i finanziamenti con un Business plan

Servono capitali per investire nell’avvio e anche nella crescita, nella produzione e nel marketing. Ci vuole uno studio sui potenziali guadagni e sulle strade da seguire per trovare sostegno economico.

Ogni progetto che si rispetti non può non possedere un adeguato Business Plan.

In cosa consiste questo termine? Si tratta di un documento che riporta tutte le caratteristiche progettuali imprenditoriali indispensabili quando si vuole ottenere un finanziamento.

Si può capire, quindi, l’estrema importanza che riveste questa preparazione allo sviluppo di una qualsiasi attività che richieda un investimento di capitale.

Piano economico di fattibilità del Business Plan

chiedendo un finanziamento è necessario anche presentare una lista approssimativa delle spese (quindi dell’ammontare del finanziamento) nonché un piano di rientro e di ammortizzazione delle spese stesse. Qualsiasi banca o società finanziaria richiederà una dettagliata documentazione.

Investimenti, bilancio e la parte economico-finanziaria nel business plan

Per quanto concerne la parte economico-finanziaria, questa è inerente agli investimenti e al bilancio societario.

Per semplificare possiamo dire che in questa parte va tradotto numericamente tutto ciò che è stato esposto nella parte descrittiva.

Ampio spazio perciò a prospetti, anch’essi intuitivi e di facile lettura, che guidino il lettore per mano fino alla fine. Attenzione però: il business plan è uno strumento di grande efficacia, ma è bene che i dati numerici siano veritieri in un determinato momento storico e che rispecchino fedelmente quanto è riportato nella prima parte del documento.

Solo così l’azienda avrà a disposizione un ottimo biglietto da visita e sarà capace di attrarre investitori. Due in questo caso i punti da tenere bene a mente e da esporre: i finanziamenti e gli schemi economico-finanziari.

Il primo punto riguarda le risorse che l’impresa ha intenzione di attivare per una crescita costanze della stessa oppure per riorganizzarla. Sono, insomma, le fonti di copertura. Il secondo punto comprende proiezioni sui risultati del periodo di riferimento, la valutazione della redditività ed eventualmente il fabbisogno di capitale.

Gli imprenditori di un’azienda devono rendersi conto dell’andamento del mercato attraverso l’analisi di mercato approfondita. Per questo motivo, prima di qualsiasi investimento o promozione del prodotto è bene effettuare un’analisi del mercato.

Pianificare nel Business plan la chiarezza sugli investimenti

Si passa così alla parte economico-finanziaria, più schematica, contenenti i numeri dell’azienda e con prospetti per puntare ancora sulla chiarezza.

Si parte con la situazione attuale e si procede con le previsioni nel breve e lungo periodo, per poi passare alle fonti di copertura.

Queste ultime sono importanti per capire dove ha intenzione di andare l’azienda e quanto lontano: a quali investimenti si sta pensando? E come si ha in mente di portarli a termine?

Questa parte del pianificare nel Business plan si chiude solitamente con i flussi di cassa e con altri due documenti: lo stato patrimoniale ed il conto economico.

Quando si decide di avviare una propria impresa, ci si deve occupare della pianificazione, di fare un programma delle azioni da intraprendere, insieme a un preciso studio del mercato e del territorio su cui insiste.

Business plan come strumento di pianificazione finanziaria

Il Business plan non è importante solo per ottenere un finanziamento ma è un documento che dovrebbe guidare l’azienda nelle proprie attività quasi quotidiane.

Attraverso un costante confronto con questo documento, i manager possono controllare se l’azienda sta procedendo rispettando la strategia e gli obiettivi che si era prefissata.

Si potranno così pianificare meglio le priorità, e seguirle in un ordine più definito, controllando date e scadenze.

Da non sottovalutare anche l’eventuale confronto dei dati finanziari con quelli stabiliti nel piano che consentiranno di prendere tutte le misure necessarie affinché non ci discosti troppo da esse.

Insomma il Business plan può fungere da promemoria dei punti più importanti che l’azienda deve seguire per mantenersi coerente con le strategie intraprese.

La redazione del business plan è fondamentale per qualsiasi startup, serve in primis al a chi lo redige e poi a eventuali finanziatori e partners utili allo sviluppo dell’idea imprenditoriale.

Per avere successo si devono curare la forma e i contenuti ed è per questo che si deve seguire uno schema preciso.

Per agevolare i futuri imprenditori c’è un sistema ben strutturato di creare un Business plan in 7 passaggi

Si tratta di una scaletta da riportare nel documento, mettendo i contenuti a ogni voce indicata nel modello.

Si tratta dei punti essenziali per spiegare la propria proposta e per avere una chiara via da seguire per compiere ogni passaggio necessario alla creazione dell’impresa e al raggiungimento del successo.

business plan progetto: in questo articolo andremo a capire le basi di come funziona il progetto di business plan

Politiche sociali e partnership nel progetto di business plan

I lavoratori vanno resi partecipi degli obiettivi da raggiungere, perché vengano responsabilizzati maggiormente e si possa attuare il lavoro di squadra. Al tempo stesso si deve pianificare la collaborazione con professionisti e aziende che possano aiutare lo sviluppo dell’idea e fornire il necessario supporto tecnico.

progetto di Business Plan Operativo

vengono descritti con chiarezza i tempi, i modi e i luoghi dell’impresa. Si tratta del fulcro del Business Plan: spieghiamo in pratica cosa vogliamo fare, dove vogliamo localizzarci e quanto tempo occorre. Alcune voci possono sovrapporsi con altri paragrafi ovviamente.

Impatto del Business Plan

sezione, questa, estremamente sensibile. Non trascurate mai l’impatto sull’ambiente, oggigiorno bisogna fare i conti spesso con questa voce soprattutto se i progetti interessano zone ampie di campagna o vicine a centri abitati.

Queste sono alcune delle caratteristiche di un Business Plan e possiamo osservare come sia estremamente articolato. Ecco perché, a meno che non siate esperti del settore, è sempre meglio, lo ripetiamo, rivolgersi a un buon professionista. Il successo dell’obbiettivo finale (finanziamento) è strettamente connesso ad una precisa e convincente compilazione di questo documento.

Il business plan o documento di pianificazione di un’azienda è strutturato essenzialmente in due macro aree: l’area descrittiva e l’area economico-finanziaria.

Il piano fotografa la realtà dell’impresa e la imprime sia nel contesto ambientale sia nel momento storico e, allo stesso tempo, la proietta nel breve e nel lungo periodo attraverso analisi di fattibilità dal punto di vista economico-finanziario.

Il progetto spiegato semplice attraverso il business plan

Per pianificare nel Business plan, ovvero il documento che sintetizza un progetto imprenditoriale bisogna introdurre in modo vincente l’impresa e suddividere chiaramente le parti che compongono il documento (parte descrittiva e parte economico-finanziaria) permette di porre le basi per futuri investimenti e per delineare cosa fa la società, per chi e con quali obiettivi.

L’arte di saper pianificare nel Business plan sta proprio nel fatto che il documento potrà essere visionato dai clienti, dai probabili futuri imprenditori e dagli enti con cui l’azienda viene a contatto per la partecipazione a bandi e a gare d’appalto.

Per questo è fondamentale avere sempre a disposizione un business plan aggiornato e ben strutturato e per gli stessi motivi esso dovrebbe essere elaborato da un commercialista fidato con competenze sia descrittive sia analitiche.

Rischio business plan : in questo articolo andremo a capire le basi di come funziona il Rischio business plan

Rischio e guadagno Business Plan

si tratta di un altro punto fondamentale da non estromettere mai. Chiunque si esponga con un investimento deve essere chiaramente avvertito sia del presunto guadagno che dell’entità del rischio.

Definizione degli obiettivi business plan

Si definiscono gli obiettivi, chiarendo con precisione dove si vuole arrivare, cosa si vuole fare e chi si desidera raggiungere.

Si pensa alle eventuali partnership, si stabiliscono dei tempi e si fanno i conti con le spese, i potenziali guadagni e i finanziamenti ottenibili da investitori, sovvenzioni e prestiti.

Insomma, il business plan diventa la concretezza del sogno. Grazie al documento si mette nero su bianco che cosa si andrà a fare e il perché.

Dividere la scrittura del business plan in Due Macro Aree

La Prima, Descrittiva (O Qualitativa) La Seconda, Economico-Finanziaria (O Quantitativa).

Si Presentano Sommariamente L’impresa E La Finalità Che Si Intende Realizzare Tramite L’esercizio Della Stessa.Per La Parte Descrittiva Si Inizia Con Un Executive Summary, Una Specie Di Riassunto Di Tutto Il Documento.

Viene Fatta Una Panoramica Sintetica (Ma Allo Stesso Tempo Dai Toni Accattivanti) Di Tutto Ciò Che Riguarda L’azienda Nel Momento Presente E Su Un Piano Prospettico Di Media – Lunga Durata (Circa 3-5 Anni).

Gestione e organizzazione aziendale nel Business plan

Bisogna spiegare chi comporrà l’amministrazione e la direzione dell’impresa, quali saranno i vari ruoli e come si intende operare.

Business plan con un modello di marketing e finanziario

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    Business plan, cos'è e come funziona. Il Business Plan è un documento in cui viene descritto un progetto imprenditoriale definendone obiettivi, strategie, criteri di vendita, marketing e previsioni. Il Business Plan serve sia come guida strategica all'interno dell'impresa, sia come documento da presentare per la richiesta di finanziamenti.

  11. Business plan: come si fa, a cosa serve ed esempi

    Le quattro funzioni fondamentali di un business plan sono le seguenti: Descrivere l'idea imprenditoriale e la sua fattibilità. Impostare la strategia da seguire per il successo dell'impresa. Valutare le performance e l'andamento del progetto in itinere. Presentare l'idea imprenditoriale a potenziali investitori.

  12. Business plan: struttura e contenuto

    Struttura e contenuti di un business plan. La struttura e il contenuto sono i fattori decisivi per un business plan di successo: i concetti illustrati dovrebbero includere tutte le aree dell'azienda e avere le giuste risposte per ogni possibile domanda. Inoltre, dato che i contenuti di un business plan sono piuttosto dettagliati, essi ...

  13. BUSINESS PLAN online gratis: guida e software 2024 in italiano

    IL BUSINESS PLAN. La nuova guida completa 2024 per fare il business plan. Seguila e riuscirai a realizzare da solo il tuo piano industriale e realizzare la tua idea imprenditoriale. Un business plan comprende di base 10 elementi: la panoramica, il sommario esecutivo; descrizione generale dell'azienda; l'opportunità; industria e mercato; la tua ...

  14. La creazione del tuo sito web, il sito come parte di un business plan

    La creazione di un sito web e di un'attività digitale a volte sembra un qualcosa alla portata di tutti, in quanto in molti casi non richiede un grande investimento di capitale per il neoimprenditore.. Ma per permettere all'investimento di performare occorre che il sito sia ben inquadrato in un business plan più ampio e che rispetti una serie di canoni tecnici.

  15. Business plan: come si redige e quali sono le opzioni?

    Vi raccomandiamo di tenere conto dei seguenti punti nell'elaborazione di un business plan: Executive summary: riepilogo del business plan. Idea imprenditoriale: tratti distintivi, obiettivi, vantaggi per il cliente. Profilo dell'imprenditore: competenze, esperienze, leadership. Mercato e concorrenza: ramo commerciale, concorrenza.

  16. Un'idea Vincente: il Business Plan

    Il Business Plan fa capire se l'idea è fattibile e realizzabile, se farà o meno guadagnare. Parte da un'analisi di voi stessi per poi confrontarvi con il mercato di riferimento, con i vostri concorrenti e traduce tutto ciò in numeri contabili in modo da valutarvi non solo in modo idealistico ma concreto. Molti cambiano idea dopo quest ...

  17. Redigere un business plan per un negozio online

    Creare un negozio online: consigli per redigere un business plan. Non si crea un'azienda dal nulla, ma bisogna sempre preventivare una fase di pianificazione. Un business plan serve per orientarsi e dovrebbe essere usato come una guida, in cui sono contenute tutte le informazioni rilevanti sul concept e i propositi aziendali, cioè quello che ...

  18. Come Creare un Sito Web: Migliori Piattaforme (2022)

    Weebly ha un piano completamente gratuito. Quindi se non volete un dominio personalizzato e la pubblicità non vi crea problemi, ecco come creare un sito web gratis. Se decidete di fare l'upgrade, Weebly è un'opzione conveniente e molto facile da usare.

  19. Business plan sito e-commerce

    Step di un business plan. 1) La realizzazione del sito, aspetto che sempre viene sottovalutato. 2) Come si arriva al cliente (marketing) 3) Margini e marketing. 4) Concorrenza e confronto con il mercato. Non si parla a caso di realizzazione del sito prima di ogni altra voce perché un Business plan sito e-commerce deve partire proprio dal ...

  20. Progettazione di un sito web: tutto quello che devi sapere

    Progettare struttura e contenuti del sito. Progettare menu e sezioni. Pensare ai contenuti. Layout e bozza grafica. Essere presenti online, oggigiorno, è un requisito indispensabile per qualsiasi azienda. Questo discorso vale ancor più per una startup innovativa, che, proprio tramite la Rete, può trovare la strada verso il successo.

  21. Business plan

    Business Coaching; Consulenza Blog e Sito Web; ... Un altro fattore molto importante all'interno di un business plan esempio è costituito dai risultati di una precedente indagine di mercato. Una volta individuato il target di pubblico e la presenza di concorrenza nel settore, l'imprenditore potrà definire il miglior sistema di ...